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Alle prestigiose mostre di “Spoleto Arte” esposte le installazioni futuriste di Matteo D’Errico

30 Giugno 2014 da ufficiostampa

Dal 27 giugno al 24 luglio lo splendido Palazzo Leti Sansi, in Piazza del Mercato a Spoleto, accoglie le prestigiose mostre di “Spoleto Arte” con la curatela del critico Vittorio Sgarbi e l’organizzazione del manager produttore Salvo Nugnes. All’imminente evento partecipa anche Matteo D’Errico, con le sue istallazioni futuriste di matrice scultorea.

 

Il talento autodidatta di D’Errico viene attirato dapprima dalla scultura più tradizionale, per poi rivolgersi ad un ambito di moderno trasformismo di stampo avveniristico, dove può esternare liberamente le sue originali visioni di tecnologica invenzione e creare un ponte virtuale di congiunzione tra regole strumentali, appartenenti alla tradizione ed elementi di innovativa progettazione.

 

Nelle opere si diletta ad utilizzare anche prodotti di recupero, provenienti dal riciclo o dal comune uso domestico. Non stupisce dunque trovare nella multiforme produzione un ferro da stiro, un vecchio pc con relativa tastiera, una serie di piattaforme tipiche dei congegni e degli apparati elettrici ed elettronici. Questi prodotti vengono rivisitati e rigenerati in forma di dinamiche strutture artistiche davvero geniali nella loro coreografica nuova “dimensione vitale” di rinascita.

 

Il fruitore, conquistato e incuriosito dall’appassionata sfida sperimentale intrapresa da D’Errico, viene spronato a cogliere un linguaggio di significati e messaggi simbolici da decodificare e decifrare, che si cela oltre l’impatto materico delle rappresentazioni e deriva dalla spiccata sensibilità introspettiva dell’artista. Emerge l’arguta metafora, in cui il cerchio della vita è collocato all’interno di un punto d’inizio, l’origine e di un traguardo conclusivo finale, che ne chiude simbolicamente i confini e li delimita. Il ruolo dell’uomo è proprio quello di scandire virtualmente questo decorso cronologico, che si identifica con le tappe esistenziali più salienti, intrecciandosi con l’habitat ambientale e architettonico circostante.

 

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