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Toni Capuozzo e il manager Salvo Nugnes in conferenza di solidarietà  al carcere di Bollate

30 Maggio 2014 da ufficiostampa

Toni Capuozzo, storico giornalista e popolare volto televisivo, sarà protagonista della conferenza “Una vita in prima linea” con finalità a scopo solidale per i detenuti dell’Istituto Penitenziario di Bollate a Milano, insieme al manager di noti personaggi Salvo Nugnes, che lo affiancherà come relatore. L’iniziativa in data Martedì 27 Maggio, rientra nell’eterogeneo programma di “Cultura Milano” il Festival Artistico Letterario, che rende la cultura alla portata di tutti, con eventi, che ospitano nomi di spicco tra cui Umberto Veronesi, Vittorio Sgarbi, Bruno Vespa, Paolo Crepet, Francesco Alberoni, Claudio Brachino, Giorgio Forattini, Margaret Mazzantini, Piero Chiambretti, Flavio Caroli, Katia Ricciarelli, Mogol, Silvana Giacobini, Paolo Limiti.

Durante l’incontro, Capuozzo si racconterà in chiave autobiografica, svelando anche interessanti episodi legati alle sue intense esperienze, nei tanti luoghi dove ha vissuto da vicino le guerre più cruenti e spietate, fornendo una testimonianza dettagliata e accorata di quei tremendi scenari.

Capuozzo dice “La guerra non mi interessa dal punto di vista delle battaglie, ma perché è una specie di seduta psicanalitica collettiva, dove tutte le convenzioni normali crollano”. E prosegue “Dalla guerra sono tornato cambiato, perché essa, come una malattia, insegna il vero valore delle cose, rivela te a te stesso, toglie molte illusioni“.

Dichiarando di aver avuto spesso paura, spiega “La paura più grande è la paura virtuale. La paura va sempre controllata, se si riesce a capire il fascino della spericolatezza, si riesce a controllarla. Nel corso del tempo, ho perso l’illusione di salvare le persone nei Paesi di guerra, come invece può fare un medico. Il momento più difficile è quello del ritorno a casa, per il disagio di tornare alla normalità quotidiana“.

In riferimento alle parole come odio, amore, pace sostiene, che bisogna imparare ad attribuire ad esse il giusto peso e non a consumarle come degli “Attrezzi“. Con la sua saggia lezione di vita insegna, con tanta umiltà, a dare più importanza a ciò, che ci circonda e a valorizzare meglio quanto possediamo.

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