Attenzione ai prodotti antitraspiranti per la pelle che contenengono alluminio.
21 Marzo 2014 da dagata
Gli antitraspiranti per la pelle contenenti alluminio contribuiscono all’assorbimento del metallo secondo l’istituto federale tedesco per la valutazione dei rischi (BFR)
Gli antitraspiranti sono prodotti cosmetici ad azione antitraspirante che vengono proposti alternativamente ai deodoranti e venduti al pubblico sotto varie forme di erogazione: spray, stick, roll-on, gel, creme.
L’effetto antitraspirante si ottiene per il tramite di sali di alluminio, che chiudono le uscite dei pori per un determinato periodo di tempo. In particolare a contatto con il sudore, formano un sottile gel che chiude momentaneamente il canale della sudorazione (ossia copre le ghiandole sudoripare).
Gli effetti sulla salute degli antitraspiranti a base di alluminio sono da tempo ripetutamente esaminati.
L’attenzione degli esperti è focalizzata ad un possibile coinvolgimento nello sviluppo del morbo di Alzheimer e del cancro al seno.
È stato, infatti, scientificamente provato che le lattine di alluminio dimostrerebbero effetti neurotossici nell’uomo e effetti embriotossici negli studi sugli animali.
Tuttavia, si sa ancora poco sull’assorbimento e l’azione dell’alluminio da prodotti cosmetici sulla pelle. Nel caso di specie mancano ancora importanti studi con dati umani. Al contrario, la velocità dell’assorbimento e l’effetto dell’alluminio sul cibo è stato ben studiato. L’Alluminio è contenuto come elemento della terra in molti alimenti vegetali e naturalmente nell’acqua potabile. Inoltre, alcuni composti di alluminio sono approvati come additivi alimentari in determinate quantità.
Oltre agli antitraspiranti, possono contenere alluminio anche cosmetici decorativi, come il rossetto e l’ombretto, così come dentifrici e creme solari.
L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha stabilito un limite tollerabile settimanale (dose settimanale tollerabile) di 1 milligrammo (mg) di alluminio derivato per chilogrammo di peso corporeo per l’assunzione con la dieta orale. Nella loro valutazione correlata con la salute, l’AESA per tutti i composti di alluminio che vengono assorbiti, ha stabilito una biodisponibilità media del 0,1 %. Ciò corrisponde ad una quantità giornaliera disponibile sistemicamente tollerabile di 0,143 microgrammi (ug) per chilogrammo (kg) di peso corporeo. Ciò vuol dire che per un adulto di 60 kg, la dose sistemica disponibile è di 8,6 microgrammi al giorno per essere in una soglia di sicurezza.
L’Istituto federale tedesco per la valutazione dei rischi (BfR) – in uno studio che Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ritiene utile riportare anche in Italia – ha recentemente valutato l’assunzione stimata di alluminio da antitraspiranti. A tal fine, sono stati utilizzati dati sperimentali relativi all’assunzione cutanea di alluminio da antitraspiranti per soggetti sani e soggetti con pelle danneggiata. I livelli di assunzione sistemici calcolati per la pelle sana sono intorno a 10,5 microgrammi e quindi oltre i 8,6 microgrammi al giorno, che, come detto, sono considerati innocui per un adulto di 60 kg.
Essi sono quindi utilizzati ogni giorno sulla dose settimanale tollerabile dell’EFSA. I valori per la pelle danneggiata, come ad esempio le lesioni causate dalla rasatura sono, molte volte superiori a questi. I livelli di sicurezza sarebbero, quindi, completamente superati già con l’uso quotidiano di antitraspiranti contenenti alluminio. Peraltro, altre fonti di alluminio, come il cibo, utensili da cucina o altri cosmetici dovrebbero essere presi in considerazione. I consumatori stanno già assumendo elevate quantità di alluminio attraverso l’alimentazione, e la dose tollerabile settimanale probabilmente si esaurisce già attraverso il cibo per un segmento della popolazione.
Ciò vorrebbe dire che l’uso a lungo termine di cosmetici contenenti alluminio potrebbero averci fatto superare in modo permanente la dose massima di sicurezza ed il metallo si accumulerebbe nel corpo.
Attualmente vi è però da precisare che non esistono certezze scientifiche, tra cui dati certi sul tasso di penetrazione efficace e circa le conseguenze a lungo termine dell’esposizione cronica ad alluminio .
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