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Cultura Milano – Milano Art Gallery: incontro letterario con Felicita Chiambretti accompagnata dal figlio Piero con l’organizzazione di Salvo Nugnes

11 Febbraio 2014 da ufficiostampa

 

 

Il prestigioso Festival Artistico Letterario “Cultura Milano” accoglie la mamma di Piero Chiambrietti, la signora Felicita affiancata dal carismatico figlio, per presentare il suo libro di poesie di recente pubblicazione dal titolo “Farfalle di Verso” nello storico contesto della “Milano Art Gallery” in via Alessi 11 a Milano, in data Giovedì 23 Gennaio alle ore 18.00.

Cultura Milano” è ideato e organizzato dal manager produttore Salvo Nugnes allo scopo di rendere la cultura accessibile a tutti con incontri ad ingresso libero, che annoverano personalità del calibro di Bruno Vespa, Francesco Alberoni, Vittorio Sgarbi, Mario Luzzatto Fegiz, Silvana Giacobini, Katia Ricciarelli, l’indimenticabile Margherita Hack.

Il volume contiene la prima raccolta poetica di Felicita Chiambretti, di cui si può apprezzare il grande estro creativo e la raffinata finezza stilistica attraverso la sonorità musicale dei versi aulici da lei composti. Il libro non è solo una semplice antologia in rime, ma è anche il segno concreto e tangibile del suo generoso altruismo, poiché l’intero ricavato della vendita verrà devoluto all’Istituto di Condiolo per finanziare la ricerca oncologica e la cura dei tumori. Felicita e Piero Chiambretti sono entrambi molto attivi nelle iniziative benefiche e sono dei convinti sostenitori della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, per la quale spesso Piero offre il suo volto e la sua popolarità, come è accaduto ad esempio durante la partita del cuore svoltasi lo scorso maggio allo Juventus Stadium.

 

Chiambretti racconta “Mia mamma mi ha avuto a 18 anni da ragazza madre e mi ha tirato su da sola a Torino. Mi ha iscritto a tutte le scuole possibili. Liceo linguistico, corrispondente in lingue estere, cartellonista pubblicitario, odontotecnico. Diceva: l’importante è partecipare. Ogni tanto facevo quattro anni in uno, tre in uno, due in uno. Qualcosa portavo sempre a casa“.

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