Una nuova ricerca evidenzia come i segnali Wi-Fi potrebbero essere più dannosi di quanto pensassimo.
2 Gennaio 2014 da dagata
Una nuova ricerca evidenzia come i segnali Wi-Fi potrebbero essere più dannosi di quanto pensassimo. I segnali Wi-Fi provenienti dal router di internet tipico nelle case potrebbero essere dannosi per la salute? Un nuovo studio ha trovato alcuni risultati interessanti.
Vi siete mai chiesti quale sia l’effetto di tutti i segnali wi-fi che ruotano intorno a noi che potrebbero essere effettivamente dannosi per il nostro corpo?
Camminiamo in giro con il cellulare in tasca, dormiamo accanto a comodini con telecomandi e usiamo i nostri computer portatili in modalità wireless. Siamo costantemente bombardati da una nebbia invisibile di segnali wi-fi e un esperimento ha appena scoperto che potrebbero avere ucciso delle piante, quindi potremmo essere a rischio?
Il Daily Mail ha riportato un esperimento che ha visto due vassoi di semi di crescione posti uno accanto a due router wi-fi e un altro vassoio in una stanza senza. E ‘stato eseguito come progetto scolastico in Danimarca e ha attirato l’attenzione di studiosi scatenando un vivace dibattito nei circoli scientifici.
I risultati hanno messo in evidenza che molti dei semi prossimi ai router “ha cambiato di colore ed è morto” dopo 12 giorni, sollevando i timori che i segnali wi-fi potrebbe essere più dannosi di quanto pensassimo.
Tuttavia, il dibattito infuria che un altro motivo per il risultato negativo è dovuto al calore aggiunto nella stanza dei due router che hanno asciugato l’acqua contenuta nei semi.
Questo non è il primo studio sugli effetti delle radiazioni sugli alberi e ne segue altri effettuati sulle piante dagli scienziati nei Paesi Bassi che hanno esposto alberi a diversi livelli di frequenza riscontrando anomalie sulle foglie che indicavano come l’epidermide superiore e inferiore delle foglie stavano morendo.
Mentre è vero che le onde wi-fi sono una forma di radiazioni di livello estremamente basso se emesse da un router.
Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, quali sono i danni fisici, per l’uomo, che provoca l’esposizione ad un campo elettromagnetico? Bisognerebbe partire dal fatto che l’uomo è una macchina elettrochimica e, in quanto tale è in equilibrio con un certo tipo di magnetismo, di elettricità esistente nel pianeta; a causa delle nuove scoperte tecnologiche, però, questa macchina elettrochimica che si è adattata nel corso dei millenni, oggi si trova esposta a ben altra elettricità, che viene emessa dai campi elettromagnetici, dai tralicci di trasmissione elettrica; ciò, se si considerano le basse frequenze che provengono dagli impianti di trasmissione radio e televisiva. In questo caso si parla, come conseguenze, soprattutto di problemi tumorali e di leucemia. Molte ricerche svolte in Danimarca, in Svezia, negli Stati Uniti, dimostrano che l’incidenza di rischio che si riscontra per le basse frequenze, si potrebbe avere anche per le alte frequenze. Il problema è che abbiamo a che fare con malattie che si sono attestate nel corso di decenni, ed è perciò difficile riuscire a capire oggi quello che può succedere da qui a dieci anni. Quando si incominciò a sospettare che l’amianto fosse cancerogeno era oltre venti anni fa; dunque, ci sono voluti venti anni per mettere al bando l’amianto! Comunque oggi esistono tecnologie per cui gli impianti possono essere ben schermati, e l’inquinamento trasmesso sull’uomo verrebbe fortemente ridotto.
Inserito in Varie | Nessun Commento »