CGT CAT – La cogenerazione richiede un servizio di alta classe
2 Gennaio 2014 da CGT
La cogenerazione, ovvero produrre elettricità e calore con un unico impianto a gas o a biogas, è una delle strade maestre per abbattere i costi energetici – uno dei problemi centrali per molte aziende italiane sia industriali, sia agricole che dei servizi – perseguendo nello stesso tempo una strada di sostenibilità che è una delle chiavi vincenti per riuscire a riagganciare la ripresa.
Troppo spesso, però, l’azienda che decide di affrontare questa strada viene lasciata sola nella vera fase cruciale della cogenerazione, che non è solo quella di una corretta progettazione e realizzazione dell’impianto (se non è dimensionato correttamente non produce valore, ma diseconomie) quanto quella della gestione. Gestione che non è solo un semplice servizio di assistenza, ma un piano di controllo continuativo della funzionalità e delle performance dell’impianto, che è sostenibile solo se funziona bene.
È partendo da questo concetto che CGT Energia, storico dealer in Italia dei motori Caterpillar, unico in Italia, ha sviluppato un servizio di consulenza tecnica continuativa che coinvolge più di 100 persone su tutto il territorio nazionale, al servizio di 140 motori che producono elettricità e calore in cogenerazione, fra cui i nuovi grandi impianti della gamma MWM. «Insieme agli impianti di cogenerazione viene venduto un pacchetto di attività di manutenzione e prevenzione che seguono il motore per una durata di 10 anni o un elevato numero di ore di servizio.” Spiega CGT: ”questo pacchetto comprende una consulenza tecnica continuativa: è come se gli impianti venissero cogestiti in remoto dai nostri tecnici. Il cliente ha in CGT una persona di riferimento, il gestore dedicato, che è responsabile del buon funzionamento del suo impianto. A lui il cliente può rivolgersi sempre per tutte le problematiche di funzionamento dell’impianto: non c’è orario. Abbiamo sei gestori “di guardia”, responsabili sul territorio 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno tramite un numero verde. Risponde chi è reperibile, ma il responsabile impianto viene comunque coinvolto».
Ma perché al cliente deve convenire rivolgersi a voi invece di sviluppare competenze interne? In fondo stiamo parlando di impianti che hanno una taglia “importante”…
Non c’è dubbio che ci debba essere personale formato anche presso l’azienda cliente. Semplicemente il nostro personale è “più formato”. A turno abbiamo corsi di formazione continua e aggiornamento nel nostro Centro Scuola di Carugate nei centri scuola di Malaga, in Spagna, per Caterpillar, Mannheim in Germania per MWM e Kiel, sempre in Germania, per MaK. A Vercelli i gestori dedicati mettono a punto la loro preparazione tecnica con corsi sia in aula che sul campo. Quando un tecnico è in difficoltà non passano mai più di 24 ore prima che riceva il supporto degli specialisti di prodotto. I contratti di gestione impianto comprendono un’assicurazione per il cliente che limita i danni da fermo impianto.
Ma se un motore si rompe è difficile sostituire un impianto da un megawatt in emergenza…
E invece è esattamente quello che siamo in grado di fare. Quest’anno abbiamo sostituito un motore da un megawatt in avaria a un cliente che ha tre impianti produttivi industriali in cogenerazione assistiti da noi. Il fermo impianto è stato ridotto al minimo, il cliente ha acquistato un nuovo motore senza neppure chiedere come mai il vecchio si era rotto: hanno prevalso la nostra disponibilità e la capacità di risolvere il problema. Finché il nuovo motore non è stato installato, abbiamo garantito il funzionamento dell’impianto con una nostra macchina di pari potenza.
La qualità dell’assistenza aiuta a sviluppare questo mercato?
Sì e no. Non c’è dubbio che l’esperienza dei nostri gestori di contratto e la nostra capacità di risolvere subito i problemi di produzione ed evitare i fermi impianto ci aiutino a essere scelti come partner per la cogenerazione. Molti dei business legati alla cogenerazione mal sopportano i fermi impianto. Tuttavia la crisi si sente, gli investimenti latitano, si fa fatica a vendere impianti nuovi. I nostri clienti sono anche gestori delle discariche, municipalizzate che fanno teleriscaldamento, le ESCO (società di produzione energia) legate al settore pubblico, dove in questo momento le risorse per nuovi investimenti non ci sono. L’industria rappresenta una parte crescente del nostro mercato, ma gli investimenti sono ovviamente legati alle prospettive di rientro, non sempre scontate finché dura la crisi. Tuttavia siamo abbastanza fiduciosi che, in qualsiasi momento dovesse esserci una ripresa, il nostro settore sarà fra quelli dove non si potrà fare a meno di investire. Ed essere i più bravi nel supporto alla gestione degli impianti probabilmente rappresenta un vantaggio competitivo molto difficile da replicare.
Milano, 17 dicembre 2013
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