Acqua potabile: milioni di unità abitative non rispettano gli standard
16 Dicembre 2013 da dagata
Acqua potabile: milioni di unità abitative non rispettano gli standard. Ed il 25 dicembre scade il termine che abbassa i limiti dei livelli di piombo
Nel 1998, l’Europa aveva ordinato il cambiamento dei tubi di piombo. Quante abitazioni non sono state adeguate, mentre il 25 dicembre entrerà in vigore il nuovo limite europeo a 0,01 mg/l?
Una direttiva europea del 1998 aveva imposto che per ragioni di salute, il piombo dovesse essere sostituito dalle vecchie linee locali (costruite prima del 1949). Si stima ancora che milioni di abitazioni civili non soddisfino gli standard.
In altri paesi europei, di recente alcune associazioni di consumatori hanno suonato l’allarme e invitato le autorità a fornire supporto nel periodo di transizione tra l’obbligo introdotto e la scadenza dei termini per l’adeguamento. Anche perché non solo è in gioco la qualità dell’acqua e quindi la salute, ma anche milioni di euro di costi a carico dei cittadini.
Ripercorrendo la storia è possibile verificare che già nel 1998 le istituzioni europee si erano preoccupate concretamente del problema piombo nell’acqua. Per arginare la questione, Bruxelles introdusse l’obbligo di cambiare le tubature delle vecchie abitazioni. L’obiettivo: riportare il piombo contenuto nell’acqua entro i livelli massimi stabiliti dalle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che sono pari a 10 microgrammi per litro d’acqua.
La Direttiva Europea per le acque per consumo umano DWD 98/83 CE stabilisce per il piombo nell’acqua il limite di 0,025 mg/l, quindi due volte e mezzo il limite consigliato dall’OMS. Inoltre, tale limite, entrato in vigore il 25 dicembre 2003, varrà fino al 25 dicembre 2013. Solo dopo tale data il limite europeo scenderà ai 0,01 mg/l consigliati dall’OMS.
Quindi, è un dato inequivocabile, ma nessuno ne parla, anche in Italia il limite fra tre settimane scenderà ai 0,01 mg/l, mentre milioni di abitazioni non sono a norma anche per i notevoli costi che comporta la sostituzione delle tubature.
Alla luce dei ritardi, della scarsa informazione data dalle istituzioni e della grave crisi economica, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, invita il governo ad attuare misure urgenti stabilendo una proroga del termine e l’attuazione di un piano di assistenza finanziaria per la realizzazione delle opere di sostituzione delle tubature.
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