Vivere vicino aeroporti può essere letale, ma i rischi per la salute diminuiscono con l’avanzare dell’età
4 Novembre 2013 da dagata
Vivere vicino aeroporti può essere letale, ma i rischi per la salute diminuiscono con l’avanzare dell’età. Un decesso ogni 7000 residenti nei pressi di stazioni aeree. Lo Stato dovrebbe pensare a una defiscalizzazione e ad indennizzi per i residenti
Parlare di quiete, pace e serenità vicino ad un aeroporto è impossibile, ma che anche potesse essere oggettivamente pericoloso per la salute lo si pensava. Ora tale assunto trova conferma in una recente ricerca tedesca che sottolinea come il roboante rumore degli aeromobili possa essere una fonte di reale preoccupazione per le persone che vivono sotto la traiettoria dei voli.
Secondo lo studio condotto per conto dell’organizzazione nazionale tedesca contro il rumore degli aerei, dall’equipe guidata dal dottor Eberhard Greiser, professore di epidimiologia e statistica medica presso l’Istituto per la Prevenzione Ricerca e Medicina Sociale di Brema, ogni anno una persona ogni 7.000 che vive vicino agli aeroporti muore a causa del rumore degli aerei.
Ciò che lo studio ha dimostrato è che il rischio di infarto miocardico o di ictus è aumentato quando le persone sono esposte al rumore degli aerei, soprattutto a quello degli aerei di notte.
Il rumore, è noto, è un fattore di stress. E questo fattore di stress induce un maggiore livello di ormoni nel corpo. Questi ormoni dello stress, specialmente cortisole, aumentano la pressione sanguigna. Se siete esposti a tali sollecitazioni per lungo tempo, l’aumento acuto della pressione arteriosa diventa ipertensione – e con esso, tutte le possibili conseguenze: infarto del miocardico, ictus, insufficienza cardiaca e demenza.
Queste patologie acute, normalmente, possono iniziare a colpire dai 40 anni. Ed i rischi, naturalmente, aumentano con l’età. Ma nel caso del rumore degli aerei, gli studi dimostrerebbero che il rischio indotto dal rumore degli aerei diminuisce con l’aumentare dell’età. Questo ha lasciato perplessa all’inizio l’equipe, ma poi è stato giustamente rilevato il motivo per cui accade ciò: con l’aumentare dell’età, cresce anche la percentuale di persone che diventano sorde o che hanno problemi con l’udito. E se non si sente il rumore durante la notte o durante il giorno, non si hanno tali preoccupazioni. Quindi, paradossalmente è un vantaggio essere sordi se vivete vicino a un aeroporto.
Ovviamente lo studio è stato condotto verificando tutte le alte possibili variabili, per esempio, che un aeroporto potrebbe trovarsi in una zona industriale con alti livelli di inquinamento.
È stato incluso, quindi, il rumore della strada, della ferrovia, e sono state considerati altri fattori, per esempio, per quanto riguarda le fasce sociali. Sono stati raccolti i dati non solo degli ospedali, ma anche le prescrizioni di farmaci praticate dai medici. Sono state incluse le prescrizioni di farmaci anti-ipertensivi, di lipidi, insulina e di tutti gli agenti anti-diabetici, per esempio. Così sono state verificate una moltitudine di variabili nell’analisi in questione. Ma in tal senso, ci sono svariati altri studi da tutto il mondo, principalmente dalla Gran Bretagna, Europa, paesi scandinavi, che sono giunti a risultati simili.
Il problema non riguarda solo i livelli di decibel, ma vi è qualcosa di specifico per quanto riguarda gli aerei. È quello che gli investigatori acustici chiamano “emersione”. Cioè, quando un aereo si avvicina a una casa, si riscontra un improvviso incremento nei livelli di rumore – che ovviamente provoca una forte reazione. Un altro studio ha dimostrato che l’impatto del rumore della strada rispetto al rumore degli aerei corrispondeva a meno di un terzo. Così il rumore della strada contribuisce ad eventi cardiovascolari meno del rumore degli aeromobili.
Alla luce di tale significativa indagine, per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” è ora che le istituzioni, il governo in primis, attuino la normativa a tutela di tutti i residenti nei pressi di tutti gli aeroporti a partire da piani di risanamento acustico ove possibili e misure d’indennizzo e defiscalizzazioni, esenzioni dei ticket ed ogni iniziativa utile per garantire un adeguato ristoro a tutti coloro che hanno la sola colpa di vivere vicino agli aereoporti ma che non hanno la possibilità di trasferirsi altrove come consigliato, al contrario, dallo studio tedesco.
Nel frattempo, sulla falsariga di quanto già avvenuto con precedenti azioni giudiziarie da parte di residenti anche in Italia, lo “Sportello dei Diritti” è pronto a promuovere “class action” per il risarcimento dei danni subiti dai cittadini in tutti quei casi in cui non siano stati adottati piani di controllo del rumore e non vengano rispettati i parametri di legge e delle convenzioni internazionali.
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