Traffico d’organi. Il mercato nero dei reni è in piena espansione con la crisi siriana
20 Novembre 2013 da dagata
Traffico d’organi. Il mercato nero dei reni è in piena espansione con la crisi siriana. I più a rischio i rifugiati siriani che vendono gli organi per bisogno.
Dati shock dell’ONU. Più di 9 milioni di siriani in emergenza
Prima dell’inizio dell’inverno, secondo le Nazioni Unite, il numero dei bisognosi in Siria è aumentato drammaticamente.
Ed è arrivato immediatamente un appello agli aiuti internazionali per la crisi siriana. “Aprite i vostri cuori, aprire i portafogli”.
Il Libano offre le condizioni ideali per il commercio internazionale di organi. Più di 800.000 rifugiati siriani, di cui molti soffrono di acute difficoltà finanziarie, possono trovare la domanda di clienti molto ricchi.
“Ma soprattutto, i trafficanti di organi non devono temere nessun controllo governativo. Tutte combinazioni che garantiscono il fiorire del traffico di questo tipo di organo.
Non lo dicono organizzazioni governative ma gli esperti di trapianti dell’organizzazione mondiale della sanità (OMS) a Ginevra.
La guerra civile siriana è iniziata dopo la soppressione delle proteste contro il Presidente Bashar al-Assad nel marzo 2011.
Secondo le stime degli attivisti, più di 120 000 persone sono state uccise dall’inizio del conflitto. Milioni di siriani sono in fuga all’estero.
Ancora una volta, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, l’associazione deve intervenire per lanciare un appello anche al nostro governo affinché sia alfiere della tutela dei diritti umani con particolare riferimento alla raccolta di aiuti per i rifugiati siriani che alla luce di tali dati appare assolutamente inefficace per far fronte ad una crisi di proporzioni a dir poco bibliche che crea conseguenze, come quella dell’amplificazione del commercio di organi che fa leva sull’estremo bisogno di persone disperate.
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