Psicofarmaci, una sorprendente scoperta: il tuo inferno personale.
2 Settembre 2013 da CCDU
Articolo di un chimico pluripremiato, autore del libro “Over the Counter Natural Cures” (Cure naturali da banco).
Potrei essere un perfetto candidato per la psichiatria.
Faccio domande senza punto interrogativo per abbreviare la conversazione. Evito lo sguardo diretto degli sconosciuti per paura (ansia?) d’imparare troppo su di loro.
Penso segretamente che i Metallica farebbero musica migliore se riprendessero a stordirsi con droghe da strada e alcool, non con la ‘terapia’.
Cerco di applicare la legge della repulsione per proteggermi da un ‘vero lavoro’, una casetta e macchine scassate. E continuo a dare consigli ai miei figli, solo per darli a me stesso.
Psichiatra: i tuoi farmaci possono aiutarmi?
Forse queste sono le domande che mi hanno spinto a intraprendere una carriera come chimico specializzato nello sviluppo di farmaci, vincendo tanti premi per il mio lavoro. A parte gli addominali di mia moglie, niente mi eccita più dei farmaci e il modo in cui essi influenzano il corpo. Ho studiato la loro anatomia molecolare, rischiato vita e membra per mescolare e legare elementi chimici in provette cilindriche, e ho persino venduto la mia anima a Big Pharma in cambio di un banco da laboratorio e una cappa aspirante.
Durante questo periodo ho fatto alcune sorprendenti scoperte sugli psicofarmaci, classe di medicine comprendente antidepressivi, antipsicotici, stimolanti e ansiolitici. Capire cosa ho imparato ti proteggerà dall’alluvione di effetti collaterali che vengono ora scoperti a velocità supersonica, grazie alla miriade di pazienti cui sono stati prescritti psicofarmaci in nome della salute mentale.
Il tuo inferno personale:
Gli antidepressivi cercano di aumentare, nel cervello, la quantità di una molecola ‘amica,’ conosciuta come serotonina. Si ritiene che possa aiutarci a trovare la felicità quando è nascosta da valanghe di cattiveria, ma non è mai stato provato. Questi farmaci tentano di aumentare il livello di serotonina impedendone, in maniera “selettiva” , la ricaptazione nelle cellule cerebrali. L’acronimo con cui sono chiamati questi farmaci – SSRI – significa proprio questo: Selective Serotonin Reuptake Inhibitor (inibitore selettivo della ricaptazione di serotonina). E’ un nome altisonante, ma un’idea stupida: niente, nel corpo, è selettivo.
Mentre tentano d’inibire la ricaptazione di serotonina, gli antidepressivi possono anche impedire il loro rilascio, e anche quello di un altro composto importante per il cervello noto come dopamina. Le aree del cervello deputate al rilascio e alla ricaptazione di questi neurotrasmettitori sono maledettamente simili (dopotutto lavorano sulla stessa molecola): un farmaco antidepressivo non è abbastanza intelligente da capire su quale dei due deve lavorare. E quindi fa ciò che farebbe un qualsiasi farmaco stupido: li blocca entrambi. Questo è il motivo per cui chi prende questi farmaci si ritrova con quello sguardo fisso e vitreo: vittime dell’incantesimo psichiatrico, sono usciti di testa.
Col tempo possono insorgere tristezza profonda, rabbia e aggressività. Rimuovendo serotonina e dopamina dal cervello, chi fa uso prolungato di antidepressivi non riesce a provare né trovare felicità. Piuttosto, viene sommerso da una valanga di cattiveria. E se non riesci a provare o trovare felicità nella vita, allora qual è il punto? Cosa t’impedisce d’impiccarti o di sterminare i tuoi compagni di scuola? Non molto, quando vivi nel tuo inferno di antidepressivi.
Pensi si tratti di opinioni?
Secondo la FDA (l’agenzia statunitense di controllo dei farmaci) gli antidepressivi possono causare ideazioni e comportamenti suicidi, peggioramento della depressione, ansia, attacchi di panico, insonnia, irritabilità, ostilità, impulsività, comportamento aggressivo, episodi psicotici e violenza. Secondo i produttori, alcuni antidepressivi causano anche ideazioni omicide. Molta gente, dopo avere fatto uso prolungato di antidepressivi, racconta di non riuscire più a provare emozioni normali. Si sente intontito, come uno zombie.
Gli effetti avversi di questi farmaci non sono tuttavia limitati al peggioramento del tuo stato emotivo e al causare psicosi e violenza. Vi sono anche effetti collaterali di tipo fisico, tra cui sanguinamento anomalo, difetti di nascita, attacchi cardiaci, crisi epilettiche e decesso improvviso. Come una sirena d’allarme, sono stati pubblicati oltre duecento avvisi – includendo studi e raccomandazioni da parte di agenzie di supervisione dei farmaci – sulla pericolosità degli antidepressivi.
Farmaci che potrebbero stordire un elefante
Gli psichiatri prescrivono farmaci antipsicotici come Zyprexa e Seroquel per un ampio spettro di disturbi: dalla schizofrenia al disturbo bipolare, dalle allucinazioni alla depressione psicotica, autismo o qualsiasi altra cosa immaginabile, persino il “disturbo pervasivo dello sviluppo” – un’idea geniale che ha fatto impennare le vendite di antipsicotici perché vengono prescritti a bambini irritabili o aggressivi o agitati. E’ un vero peccato, perché questi farmaci servono solo a stordire elefanti, non curare disturbi psichiatrici.
Secondo uno studio pubblicato dalla rivista Psychological Magazine, i farmaci antipsicotici causano un rimpicciolimento del cervello. In altre parole diminuiscono la quantità e il volume di cervello.
In origine erano stati sviluppati per curare i cosiddetti schizofrenici, ma l’industria farmaceutica ha avuto una brillante idea per aumentarne la diffusione presso un mercato molto più ampio: utenti insoddisfatti degli antidepressivi. In America, dove è ammessa la pubblicità dei farmaci, ci sono anche gli spot in TV: “se il tuo antidepressivo non funziona, non incolpare il farmaco: potresti avere il disturbo bipolare!”.
Una volta ingoiato, il farmaco antipsicotico raggiunge velocemente il cervello e, come il petrolio in mare, lo ricopre di una coltre di medicinale che blocca la trasmissione di onde cerebrali. Le normali funzioni cerebrali vengono impedite.
Motivazione, voglia e qualsiasi sensazione di ricompensa vengono deviati. Se gli psichiatri la definiscono “cura” allora i veri matti sono loro.
Se avete mai incontrato sottoposto a trattamento con antipsicotici, non potete non riconoscere uno dei suoi principali effetti collaterali. Si chiama acatisia, e si tratta di movimenti involontari, tic, scatti nell’espressione facciale o nel corpo, che possono anche diventare permanenti.
Gli antipsicotici possono causare anche obesità, diabete, infarto, eventi cardiaci, problemi respiratori, deliri e psicosi. Le agenzie di supervisione del farmaco di USA, Canada, Regno Unito, Irlanda, Australia, Nuova Zelanda e Sud Africa avvisano che gli antipsicotici possono anche causare morte. Non mi sorprenderebbe se gli psichiatri ritenessero anche questa una “cura”.
Attenzione alla smania di saltare il Grand Canyon
Se vorresti saltare il Gran Canyon col tuo scooter, o discendere il Kilimanjaro col tuo snow board, i farmaci per ADHD (detti anche stimolanti) fanno per te. Inondano il cervello di dopamina e accendono un aumento disumano di adrenalina, facendoti credere che la vita sia bellissima, nonostante la morte sia imminente.
A parte questo, se stai assumendo questi farmaci sei tossicodipendente da speed, oppure stai cercando di imparare in quattro ore un intero semestre di biologia, oppure sei uno studente di quinta elementare cui il dottore ha prescritto psicofarmaci stimolanti.
I più diffusi stimolanti oggi prescritti sono sostanzialmente un miscuglio di anfetamine cui vengono dati nomi commerciali tipo Adderall, Vyvanse e Ritalin. I bulli della strada lo vedono come meth, la cocaina dei poveri, oppure cristalli, vetro e speed. Non sorprende che i ragazzini ora abusino di Ritalin e Adderall e altri stimolanti anfetaminici più delle droghe da strada: costano meno e sono legali. Donde il soprannome di cocaina per bambini.
Persino l’agenzia statunitense per le droghe (DEA – Drug Enforcement Agency) classifica il Ritalin nella Categoria II. Significa alto potenziale di abuso – lo stesso di cocaina e morfina. Come questi, gli stimolanti anfetaminici per ADHD provocano sovraccarico del sistema nervoso centrale che può portare a attacco cardiaco o infarto.
E i ragazzini muoiono più rapidamente dei fricchettoni da meth ai rave party.
Non sto esagerando.
Dodici agenzie di regolazione del farmaco, incluso la statunitense FDA, hanno pubblicato allerta sugli stimolanti come Ritalin: possono causare assuefazione, tossicodipendenza, depressione, insonnia, mania, psicosi, problemi cardiaci e decesso improvviso.
Sbatti la testa contro un ansiolitico
Se non siete abbastanza forti per un farmaco che potrebbe uccidere un elefante, come gli antipsicotici, gli psichiatri vi prescriveranno un ansiolitico, di solito basato su benzodiazepine. La scelta tra i due equivale a decidere se devi picchiarti la testa con una mazza di ferro o con una di legno: gli ansiolitici sono quella di legno.
Scoperti nei laboratori chimici maleodoranti di Hoffman La Roche nel 1955, i farmaci ansiolitici si prefiggono di stimolare i recettori del sonno, appena un po’.
In questo modo, invece di sentirti ansioso, vieni messo a dormire a metà. Sarebbe una “cura” e gli psichiatri l’anno praticata per decenni. Ma non è mai stato provato che funzionino, perché liberarsi dai problemi per mezzo di sonniferi è peggio dell’ansia.
L’uso di ansiolitici è caratterizzato da una serie di effetti collaterali poco simpatici quali crisi epilettiche e aggressione e violenza appena l’effetto del farmaco diminuisce.
Secondo i lavori di ricerca pubblicati dalle stesse case farmaceutiche, tra i possibili effetti avversi troviamo allucinazioni, delirio, confusione, comportamento anormale, irritabilità, ostilità, agitazione, depressione e ideazioni suicide.
Dismettere questi farmaci può rivelarsi più difficile che gestire la tossicodipendenza da eroina. Qualcuno ha descritto l’astinenza da “benzo” come lo strappare centinaia di ami da pesca dalla propria pelle senza anestesia.
Se avete dubbi in proposito andate su Google e digitate il nome di alcuni dei più comuni ansiolitici. Io l’ho fatto:
“Klonopin withdrawal” 1.860.000 risultati (N.d.r. “Astinenza da Klonopin” restituisce 11.700 risultati su Google Italia in data 16 agosto 2013)
“Xanax withdrawal” 1.908.000 risultati (N.d.r. “Astinenza da Xanax” restituisce 12.800 risultati su Google Italia in data 16 agosto 2013)
Denunciare le bugie: come trovare la verità
Gli effetti collaterali degli psicofarmaci, in totale, sono tantissimi. E la maggior parte vengono nascosti a pazienti e dottori. Per fortuna, il Citizen Commission on Human Right (un’associazione statunitense gemella del CCDU – Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani) ha risolto questo problema con un avanzatissimo database: consente a chiunque di ricercare e trovare qualsiasi comunicazione di reazioni avverse che venga inviata all’FDA (ente farmacologico USA) riguardo gli psicofarmaci.
Si può anche trovare facilmente qualsiasi avviso di pericolo pubblicato da vari enti del farmaco a livello internazionale, nonché gli studi scientifici pubblicati sugli effetti collaterali di ogni tipo di psicofarmaco.
Può dunque la psichiatria aiutarmi? No. E questo suona come una sorpresa perché i farmaci psichiatrici, preparati al fine di cancellare sogni e speranze di milioni di persone, sono tra quelli più venduti. A prescindere da quale sia il mio stato mentale (o quello di chiunque) non esiste alcun farmaco che curi o risolva i problemi percepiti come mentali.
La gente può soffrire miseramente per lo stress emotivo o mentale che la vita a volte ci riserva, ma la pseudoscienza psichiatrica non ha ancora risolto uno di questi problemi, e di fatto contribuisce a peggiorare lo stato di salute come evidenziato dall’impressionante gamma di effetti avversi.
Le campagne di marketing e la stampa medica disonesta tendono a oscurare questi fatti. Ma il data base del CCHR sugli effetti collaterali degli psicofarmaci consente a chiunque di conoscere la verità e documentare i fatti, salvando così le proprie vite e quelle delle persone care.
L’autore
Shane Ellison è laureato in chimica organica ed è l’autore del libro “Over-the-counter Natural Cures” (Cure naturali accessibili come farmaci da banco, senza ricetta). Ha vinto diversi premi come chimico e promuove cure naturali sui media.
Articolo originale: http://www.cchrint.org/2010/07/20/psychiatric-meds-101-a-surprising-discovery/
Pubblicato Giovedì, 15/08/2013 – 15:09
Per maggiori informazioni chiama il 349 4466098 e/o visita il sito: http://www.ccdu.org
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