Ennesimo collegamento tra psicofarmaci e violenza adolescenziale: l’assalto alla scuola in Georgia
2 Settembre 2013 da CCDU
Questa volta, però, non ci sono dubbi circa la causa del comportamento violento
Il ventenne Michael Hill ha portato un fucile d’assalto AK-47 e altre armi all’Accademia Discovery Learning di Decatura, Georgia (USA) minacciando di uccidere chiunque si trovasse all’interno ed i poliziotti in arrivo. Hill ha detto ai poliziotti che lo arrestavano: “Mi spiace. Non sto prendendo i miei medicinali “.
In questa poche parole si nasconde una tragedia che, purtroppo, si unisce alla lunga lista di pistoleri scolastici sotto psicofarmaci. Almeno 31 sparatorie scolastiche sono state commesse da persone che si trovavano sotto l’influenza di psicofarmaci o stavano sperimentando sintomi di astinenza da essi. Risultato: 162 feriti e 72 uccisi.
E questi numeri non includono i casi sospetti, quelli in cui l’uso di psicofarmaci non è mai stato ufficialmente reso pubblico.
Altri fatti su cui non ci sono dubbi sono i devastanti effetti collaterali causati da questi farmaci: ci sono ben ventidue allerta, pubblicati da varie agenzie di controllo dei farmaci a livello internazionale, che mettono in guardia contro mania, ostilità, violenza e persino l’insorgere di idee omicide.
Tra il 2004 e il 2012, solo negli USA, ci sono state oltre 14.600 segnalazioni di comportamenti violenti causati da psicofarmaci, 1.400 segnalazioni di idee omicide, oltre 3.200 di mania e più di 8.200 di aggressione.
La FDA (Food and Drug Administration – l’agenzia USA preposta alla supervisione di cibo e medicinali) ammette che questi dati riflettono meno dell’un percento dei casi, in quanto la maggior parte non viene segnalata.
Si può quindi vedere, estrapolando i dati all’intero mondo occidentale, quali siano le dimensioni del problema. In aggiunta a tutto questo, vi sono gli effetti collaterali dovuti a sindrome d’astinenza: insorgono quando la persona smette di prendere il farmaco e includono instabilità emotiva, irritabilità, scarsa tolleranza dello stress, aggressività e impulsi suicidi.
Secondo il racconto di Timothy Hill, il fratello Michael è un caso standard di diagnosi psichiatrica seguita da cure psicofarmacologiche.
“Michael assumeva farmaci contro ADHD dall’età di sei anni” dice Timothy, aggiungendo come “lui (Michael) prendeva farmaci da tanto tempo per trattare un sfilza di disturbi mentali, incluso il disturbo bipolare – potevano farlo uscire di testa per un nonnulla” e concludendo “A un certo punto prendeva così tante pillole che l’armadietto nel bagno sembrava una farmacia”.
Si tratta di un classico percorso di prescrizione farmacologica in crescendo: stimolanti per ADHD nelle scuole elementari, antidepressivi alla scuola media e antipsicotici al liceo. E se l’esatta sequenza di dosaggi rimane da chiarire (e l’eventuale mescolamento di più farmaci in un cocktail mai testato prima), non ci sono dubbi sul fatto che Michael ha assunto potenti farmaci psicotropi durante quasi tutta la sua vita.
In questo caso, per fortuna, nessuno è stato ferito o ucciso, ma colpisce è il completo disinteresse da parte delle autorità che dovrebbero indagare il legame tra psicofarmaci e violenza.
Di Kelly Patricia O’Meara
22 agosto 2013
Kelly Patricia O’Meara ha vinto dei premi come reporter investigativo per la rivista Insight Magazine del Washington Times, su cui ha firmato dozzine di articoli in cui denunciava la frode delle diagnosi psichiatriche e i pericoli degli psicofarmaci. Tra questi, l’esplosiva storia di copertina Guns & Doses (Pistole e Dosi – parafrasando Guns & Roses) che rivela il legame tra psicofarmaci e atti di violenza inspiegabili. E’ anche autrice del libro “Psyched out: how psychiatry sells mental illness and pushes pills that kill”. Prima di lavorare come giornalista investigativa, O’Meara ha lavorato per sedici anni al parlamento USA come membro dello staff di quattro parlamentari.
Articolo originale: http://www.cchrint.org/2013/08/22/psychiatric-drugs-indicted-in-georgia-school-assault/
Pubblicato Ven, 23/08/2013 – 10:45
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