Solidare, un luogo che cura. Per una psicologia sostenibile
15 Giugno 2013 da e.c.
Milano, 6 giugno 2013 -‐ Solidare, un luogo che cura. Per una psicologia sostenibile è una pubblicazione di grande valore sociale e umano che oltre a raccontare la filosofia della cooperativa Solidare e il suo particolare approccio all’ascolto e all’accoglienza del disagio psichico e psicologici, promuove valori umanistici, incentrati sul rispetto per la dignità della vita. Per dirla in modo sintetico con le parole che aprono il libro di Enza Laurora (psicoterapeuta, Presidente SIPP e docente e amica fondatrici di Solidare):
“Questa preziosa pubblicazione fa il punto, con ricchezza di argomentazioni ed esemplificazioni cliniche, sulla concezione dell’aiuto psicologico che caratterizza la cooperativa Solidare e sulle forme che questa concezione si invera nella articolata offerta di cura e formazione che la caratterizza.”
Fin dalle prime righe il lettore viene raggiunto dalla percezione di una materia umana viva che permea tutta la scrittura e scorre nei vissuti degli operatori di Solidare che la raccontano chiamando il lettore ad “abitare” il volume in una posizione di pensiero e di crescente coinvolgimento emotivo.
Il libro infatti è ricco di racconti di esperienze degli operatori che desiderano attraverso la pubblicazione di questo saggio non solo suggellare i loro 10 anni di “missione” , ma soprattutto condividere e far conoscere anche ai non “addetti ai lavori” questo prezioso luogo che cura , un luogo di accoglienza, di scambio, di investimento affettivo rivolto al territorio, un osservatorio di ricerca sul senso della collettività che si apre alla sofferenza .
Un luogo nello stesso tempo di psicologia sostenibile, a misura d’uomo non solo economicamente e culturalmente per gli utenti, ma anche per gli operatori, per il lavoro di ognuno, un sistema ecologico la cui sostenibilità consiste nel saper tenere in equilibrio i propri processi, i fini e la produttività, attraverso una risonanza partecipe.
“Siamo orgogliosi di essere stati i primi nell’area Milanese a portare avanti concetti come, luogo curante, solidarietà, etica, professionalità, tariffe adeguate a molti, se non a tutti, possibilità di lavoro e crescita professionale per tanti professionisti che si sentono “cittadinanza terapeutica”.
Questo racconto corale è suddiviso in 6 “luoghi”:
1) In primo luogo. 2) Frequentare un luogo. 3) Sopralluogo. 4) Avere luogo. 5) Luogo comune. 6) Fuori luogo.
Il libro si chiude con un’ approfondita, interessante ricerca commissionata a People, “La percezione del disagio individuale e sociale a Milano” svoltasi nel 2007, ma ancora molto attuale e valida, in quanto le forme di disagio evidenziate allora in alcuni strati sociali si sono notevolmente acuite, anche a seguito della duratura crisi economica. Una ricerca lungimirante, innovativa, di grande respiro e pregnanza conoscitiva e politica, il cui intento è di contribuire a stimolare le istituzioni pubbliche nel valutare con interesse questo tipo di contaminazioni privato-‐sociale e intraprendere proficue iniziative in questa direzione.
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