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Sta riscuotendo ottimi riscontri di pubblico e di critica la mostra “Sogni di carta” di Antonella Staltari, organizzata dal manager Salvo Nugnes, Direttore di Promoter Arte e agente di noti personaggi, allestita nello storico contesto della “Milano Art Gallery Spazio Culturale” in via Alessi 11 a Milano, che verrà prorogata fino a lunedì 18 giugno 2013. L’esposizione, farà da cornice artistica ad un importante evento, con ingresso libero, che si terrà Mercoledì 12 Giugno alle ore 18.00, dedicato a celebrare il ricordo indelebile di due eroi dei tempi moderni, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino insieme al pool antimafia, attraverso la presentazione del libro “Un fatto umano” (Einaudi).

Il simbolo per antonomasia della ricerca stilistica della Staltari è la mongolfiera, che ha ispirato anche un interessante libro da lei scritto “Sogni di carta” che riprende proprio il titolo della mostra. L’artista evoca la suggestiva magia e la valenza simbolica di questo mezzo di spostamento con antiche radici d’origine, scandite dal trascorrere del tempo. Le mongolfiere riprodotte generano significative interpretazioni allegoriche e sono l’emblema di un viaggio virtuale tra sogno e realtà, che diventa un cammino esistenziale come una finestra, che si affaccia e resta sempre aperta e proiettata su nuovi orizzonti e nuovi traguardi da raggiungere, sul mondo circostante e su noi stessi per stimolare profonde riflessioni sull’ambiente, sulla società, sulle relazioni collettive e sui rapporti interpersonali. Inoltre, costituisce un veicolo non inquinante e a basso consumo.

Dalle mongolfiere alle opere dedicate alla sperimentazione del riciclo e del recupero di materie ed elementi di scarto, che vengono lavorati con sapiente abilità compositiva e notevole manualità artigianale, per diffondere una campagna a favore della tutela ambientale, dell’ecosostenibile, contro il degrado provocato dall’inquinamento e dal consumismo sfrenato. La Staltari compie il suo percorso d’arte tra sogno e realtà, che rappresenta un’evoluzione etica e morale molto forte, acquisendo una connotazione distintiva peculiare di indiscusso plus valore. C’è un accorato e appassionato grido di denuncia e allarme sociale e i materiali usati sono scelti in chiave metaforica, per generare uno sfasamento percettivo fra la non convenzionalità del loro utilizzo a fini rappresentativi e l’estrema consuetudine, con cui appartengono alla nostra esperienza quotidiana.