Intervista a Paolo Limiti alla “Milano Art Gallery”, per il festival www.culturamilano.it
18 Aprile 2013 da ufficiostampa
INTERVISTA A PAOLO LIMITI IN CONFERENZA AL FESTIVAL “CULTURA MILANO.IT” ORGANIZZATO DA SALVO NUGNES ALLA “MILANO ART GALLERY”
1) COSA RICORDA DEI SUOI ESORDI TELEVISIVI CON MIKE BONGIORNO?
Il mio rapporto con Mike è stato facilitato, poichè fu proprio lui a scegliermi come autore della trasmissione
“Rischiatutto”. Abbiamo da subito creato una positiva collaborazione, durata sei anni, con un approccio cordiale
e amichevole. Entrambi molto precisi e metodici, con grande serietà professionale, abbiamo condiviso belle
esperienze. Poi lui, è rimasto un mio sincero estimatore e ha sempre apprezzato i miei programmi.
2) COME E’ NATA L’IDEA DELLA MITICA CAGNOLINA FLORADORA?
Innanzitutto l’invenzione di Floradora nasce dal mio amore per gli animali, poi non volevo che nei miei programmi ci fosse il classico ruolo del “Signor NO” e l’immagine della cagnolina risultava certamente più accattivante e generava subito simpatia e tenerezza.
3) UNA RIFLESSIONE SULLA MUSICA LIRICA
Io sono un accorato estimatore di musica lirica e penso che dovrebbe tornare a proiettarsi verso le grandi masse di fruitori, rivolgersi nuovamente al popolo, come accadeva alle origini, essere concepita in chiave più popolare nella divulgazione e nell’impostazione, proprio come in passato.
4) DA ESPERTO MUSICOLOGO E TALENT SCOUT CHE CONSIGLI/SUGGERIMENTI DAREBBE ALLE NUOVE GENERAZIONI CANORE?
Il mio consiglio, rivolto alle nuove generazioni canore e ai nuovi talenti, è di studiare e applicarsi seriamente
e con autodisciplina, per prepararsi al meglio e affrontare un percorso positivo. Talvolta, vedo le esibizioni
di talenti ancora troppo alla stato embrionale, che però si precludono il successo, perchè si bruciano subito.
Il talento va costruito e indirizzato con ponderatezza.
5) QUALI SONO ATTUALMENTE I SUOI NUOVI TALENTI PREFERITI?
Potrei citare Marco Mengoni, i Modà, Claudia Casciaro uscita da “Amici” di Maria De Filippi.
Sono giovani talenti che hanno una bella personalità canora e usano la vocalità in modo sapiente, non
sfruttando solo la bella voce e poi sanno anche muoversi bene durante le esibizioni.
6) E’ PIU’ RAPPRESENTATIVA PER “L’ITALIANITA'” LA CANZONE POPOLARE O LA CANZONE COLTA?
In generale ritengo che, a prescindere dal genere a cui appartiene, certamente è importante che siano belle
canzoni a rappresentare la tradizione musicale italiana e per fortuna ce ne sono davvero tante da poter
scegliere.
7) UN RICORDO LEGATO A ENZO IANNACCI E FRANCO CALIFANO SCOMPARSI DI RECENTE;
Enzo Iannacci lo definisco un talento fuori dalle righe, davvero sui generis, molto intelligente e molto
divertente. Franco Califano lo considero un bel personaggio, con una bella espressione della romanità verace
e autentica. E’ stato l’espressione dello spirito canoro romano nella musica leggera, poi era ironico, bonario,
anche volutamente canzonatorio.
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