Formazione Erickson: Colloqui delicati nei contesti sanitari
18 Aprile 2013 da Edizioni Centro Studi Erickson
Formazione Erickson: Colloqui delicati nei contesti sanitari di fronte a malattie invalidanti, croniche, terminali. Trento, 24 e 25 maggio 2013. La medicina è un’arte umana, esercitata da persone a beneficio di altre persone
Il Centro Studi Erickson presenta il corso di Formazione Colloqui delicati nei contesti sanitari di fronte a malattie invalidanti, croniche, terminali, Trento, 24 e 25 maggio 2013. Rivolto principalmente a figure sanitarie che lavorano in ambito ospedaliero, infermieri, medici di famiglia, operatori sanitari di Residenze Sanitarie Assistenziali, il corso ha l’obiettivo di fornire alcuni strumenti operativi e di immediata applicabilità nel contesto professionale per migliorare l’efficacia della relazione dei medici e degli altri operatori sanitari con i pazienti e i loro familiari.
La metodologia del corso (impostato dai docenti Luigi Colusso, medico, psicoterapeuta, responsabile progetto «Rimanere Insieme» per l’elaborazione del lutto, ADVAR onlus, formatore, Treviso, e Sandro Spinsanti, esperto di bioetica, direttore dell’Istituto Giano per le Medical Humanities, Roma) segue le modalità di apprendimento attivo che contraddistinguono l’approccio formativo del Centro Studi Erickson, e prevede, oltre a lezioni teoriche, testimonianze dirette, esercitazioni e role play per un totale di 15 ore di formazione.
La dimensione “umana” della cura ─ costituita da emozioni, affetti, relazioni e sensatezza esistenziale ─ incide sulla qualità delle prestazioni e sulle aspettative di successo dei trattamenti medici, sia di base che specialistici, più di quanto sia stato fin qui possibile immaginare o scientificamente accertare.
Oggi appare evidente come la medicina, nonostante i progressi, si confermi nel tempo un’arte umana, esercitata da persone a beneficio di altre persone.
La competenza umanizzante ed emotiva è trasversale a ogni specialità medica e a ogni prestazione in cui gli operatori sanitari e sociali incontrano il dolore estremo nella vita delle persone. Di fronte a queste realtà ad alto impatto umano, l’operatore sanitario si trova spesso impreparato mentre la qualità e la congruenza emotiva della comunicazione farebbero la differenza.
Una comunicazione calma e calda e un contatto umano consistente, anche se professionale, potrebbero consentire agli interessati un’elaborazione psichica costruttiva dell’evento critico e quindi un futuro fronteggiamento più efficace.
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