Adozioni internazionali: la Slovacchia vuole chiarimenti ma le autorità italiani non collaborano
19 Marzo 2013 da dagata
Secondo quanto pubblicato ieri dal quotidiano Sme i bambini slovacchi adottati da famiglie in Italia potrebbero avere problemi. Nella nota riportata nell’articolo si legge che, la Commissione italiana per le adozioni internazionali avrebbe ammesso indirettamente che in alcuni casi i rapporti sulle loro condizioni di vita sono scomparsi. La Slovacchia ha iniziato un esame delle politiche di adozione in Italia dopo la venuta alla luce di accuse su due sorelle minorenni rimaste incinta dopo la loro adozione, una informazione, tuttavia, ancora da confermare. La vice presidente della commissione, Daniela Bacchetta, ha respinto le illazioni, dicendo che le ragazze vivono una vita familiare normale.Tra il 2002 e il 2011 sono stati adottati in Italia nel complesso 255 bambini slovacchi.La Slovacchia aveva incaricato Andrea Cisarova, direttore del Centro per la protezione internazionale dei bambini e dei giovani (CIPC) di Bratislava, che ha fatto un viaggio in Italia appositamente ma non le è stato possibile incontrare le minori, e ha avuto contatti solo con la commissione. A tutt’oggi la Slovacchia non ha avuto risposte sul perché i dossier fossero incompleti. Il CIPC ha collaborato per le adozioni in Italia con l’agenzia privata Famiglia e Minori che ha perso la sua licenza nel 2011 e con una agenzia di Stato. La vice presidente della commissione, Daniela Bacchetta ha dichiarato replicando che all’agenzia privata Famiglia e Minori che peraltro ha compiuto la maggior parte delle adozioni, è stata tolta la licenza per ragioni che non hanno nulla a che fare con la Slovacchia. Per Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti” è essenziale fare subito massima chiarezza e non proiettare ombre che non hanno ragione di essere in un momento in cui le adozioni internazionali rischiano di essere al centro di polemiche disfattiste, soprattutto sui media in particolare per le famiglie, che hanno già adottato e che adotteranno e soprattutto per il bene dei bambini in cerca di una famiglia.
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