Anoressia: un errore di percezione del cervello ingrassa l’immagine di sé. Lo dice uno studio
5 Febbraio 2013 da dagata
Uno studio di Boris Suchan dell’Institute of Cognitive Neuroscience della Ruhr-Universität di Bochum riportato sulla rivista scientifica Behavioural Brain Research, ha rivelato gli effetti delle aree cerebrali deputate alla percezione del corpo in soggetti anoressici.
Secondo i risultati della ricerca le persone anoressiche sono “ingannate” dallo specchio che le fa sembrare grasse anche se sono pelle e ossa. La causa scatenante è determinata dalle aree neurali deputate alla percezione del corpo che non funzionando bene nel loro cervello, non consente la connessione tra loro in modo adeguato e quindi la percezione di sé che risulta quando si specchiano distorta. A sostegno dello studio vi sono molte ricerche che hanno attestato che le persone con anoressia hanno difficoltà a riconoscere la magrezza del proprio corpo e, anche se sono scheletriche, si vedono grasse. Gli specialisti tedeschi sono arrivati a questo conclusione dopo avere voluto vedere se ciò dipendesse da un problema legato al funzionamento delle aree neurali implicate nella percezione del corpo. Per tali ragioni hanno studiato un campione di donne anoressiche e un gruppo di coetanee sane con la risonanza magnetica funzionale, notando nel cervello delle prime che le aree deputate alla percezione del corpo non comunicano a dovere tra di loro, come nel cervello delle donne sane. Questo errore di connessione potrebbe essere alla base dell’inganno allo specchio.
Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, sta conducendo una campagna per cambiare il modo in cui vengono trattate le persone con disturbi alimentari. L’anoressia colpisce il 2% delle donne. Questo rifiuto di alimentazione riflette un profondo disagio e può avere conseguenze drammatiche sulla salute.
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