Marco Simeon: 37° edizione del Galà NIAF, premio International Media Relation
12 Gennaio 2013 da Phinet
Washington, alla 37° edizione del Galà NIAF il riconoscimento “International Media Relation” è stato conferito a Marco Simeon, Direttore delle Relazioni Istituzionali e Internazionali della RAI. Il NIAF è l’annuale convention italoamericana organizzata dalla National Italian American Foundation per consegnare i riconoscimenti a preminenti italiani e americani di origine italiana per meriti speciali. Secondo il Ministro degli Esteri Giulio Terzi questi riconoscimenti sono l’esempio dei forti rapporti che legano l’Italia agli Stati Uniti.
Si sono spenti i riflettori sulla annuale convention italoamericana organizzata dalla National Italian American Foundation all’hotel Hilton della capitale dove si è svolto il gala della 37esima edizione che sarà ricordata come quella colpita in pieno dalla crisi economica globale che ha prodotto la vistosa assenza di circa un migliaio dei consueti tre mila partecipanti.
Sul palco della International Ballroom c’erano, tra gli altri, il ministro degli Esteri Giulio Terzi, l’ambasciatore a Washington Claudio Bisogniero, il giudice della Corte Suprema Samuel Alito, l’on. Amato Berardi, l’ex numero uno dell’Fbi Louis Freeh, Letizia Moratti presidente della San Patrignano Foundation, il presidente della Niaf Joseph Del Raso, il segretario della Niaf John Calvelli e Marco Simeon della Rai.
Al podio, in veste di maestro di cerimonie, il campione di baseball Mike Piazza che ha consegnato i consueti riconoscimenti che la Niaf assegna a preminenti italiani e americani di origine italiana per meriti speciali.
Quest’anno i premi sono andati a Geno Auriemma, allenatore della Nazionale statunitense di basketball medaglia d’oro alle Olimpiadi di Londra (Special Achievement Award in Sport); Mark Del Rosso, Ceo di Audi of America (Special Achievement Award in Business); Giovanni Ferrero, Ceo del Ferrero Group (Special Achievement Award in International Business). Il premio è stato ritirato dall’ambasciatore Paolo Fulci a nome dalla famiglia Ferrero.
Altri premi sono stati consegnati a Ralph Izzo, Ceo e presidente del Public Service Enterprise Group (Special Achievement Award in Science and Technology) e Letizia Moratti, presidente della fondazione Friends of San Patrignano (Special Achievement Award in Philantropy). Un riconoscimento speciale per contributi accademici è andato alla Accademia dei Lincei nella persona del presidente Lamberto Maffei e un altro per “International Media Relation” è andato a Marco Simeon, Direttore delle Relazioni Istituzionali e Internazionali della RAI e Responsabile della struttura RAI Vaticano.
Quest’anno la “Region of Honor” al gala avrebbe dovuto essere la Calabria rappresentata dal presidente Giuseppe Scopelliti che però all’ultimo momento ha dato forfait. Così la Regione si è trovata a dovere versare nelle casse della Niaf una cifra per ricevere in cambio solo una telegrafica menzione durante la serata e un diffuso chiacchiericcio sulle solite brutte figure.
All’indomani del gala fra la gente che lasciava l’Hilton erano in molti a chiedersi se la vistosa mancanza di partecipanti la sera prima sia da attribuire alla crisi, oppure se piuttosto sia un segnale della crisi di identità, la mancanza insomma di una strategia precisa della Niaf nell’affrontare il futuro.
La domanda ricorrente è stata: finito il tempo delle rimembranze di un passato glorioso e dopo essersi assopita sugli allori, possibile che la Fondazione non riesca ad individuare la via giusta per affrontare il futuro di questa grande organizzazione che dovrebbe rappresentare oltre 20 milioni di italiani d’America, in un momento in cui è palese il diffuso disinteresse delle giovani generazioni.
Il ministro degli Esteri Giulio Terzi, in rappresentanza del governo, ha detto che gli italiani e italoamericani che hanno ricevuto riconoscimenti dalla Niaf sono l’esempio dei forti rapporti che legano l’Italia agli Stati Uniti. “Questo legame – ha sottolineato Terzi – si rafforza ogni anno sempre più e ci aiuta a superare la peggiore crisi finanziaria. Il governo italiano non ha perso tempo nell’attuare riforme strutturali per alleviare il debito pubblico, rendere più liberi i mercati e favorire la crescita. L’Italia ha rinnovato la sua leadership nel grande progetto dell’integrazione europea. La confidenza sul ruolo dell’Italia in Europa si traduce in una maggiore considerazione del ruolo dell’Italia nella partnership transatlantica”. Entrando nel merito dei rapporti tra i due Paesi il capo della Farnesina ha aggiunto che “l’America adesso può guardare all’Italia non solo come il miglior Paese alleato, ma anche come un amico molto influente in Europa”. Il ministro è quindi passato a parlare dell’argomento di attualità negli Stati Uniti: la promozione della lingua e cultura italiana. “Quando ho saputo di essere stato invitato dalla Niaf a rappresentare il governo, mi sono sentito particolarmente felice perché deve avere a che fare con il mio impegno nella promozione della lingua e cultura italiana negli Stati Uniti. In questa impresa, naturalmente, non sono solo. Lasciatemi ringraziare i tanti amici presenti, le tante organizzazioni e la Niaf in particolare che ha sostenuto meravigliosamente questo impegno”.
Il 2013 sarà l’anno dedicato alla cultura italiana negli Stati Uniti e a tale proposito il ministro ha detto che durante il suo incontro con Hillary Clinton di venerdì scorso, il segretario di Stato ha detto che la cultura italiana non viene celebrata solo l’anno prossimo, perché ogni anno è l’anno della cultura italiana in America.
Il ministro Terzi ha anticipato che si tratterà di un programma grandioso con eventi che comprenderanno arti, letteratura e scienze. “Pensate alla cultura italiana come un meraviglioso, maestoso albero. Le sue radici affondano nel terreno fertile dell’Illuminismo che ha influenzato anche i padri fondatori dell’America. E’ nutrito dalle antiche tradizioni della nostra penisola, è ispirato dagli ideali del Rinascimento, dal coraggio e dalla visione di uomini come Garibaldi e Mazzini”. Non poteva mancare un accenno alla crisi economica globale ed in particolare alla situazione nel Bel Paese. “In qualità di cittadino italiano e come ministro degli Esteri, spero vivamente di poterci lasciare alle spalle l’attuale crisi economica che ha colpito pesantemente molte persone. Non ci sono dubbi nella mia mente che attraverso sagge decisioni, spirito di sacrificio e duro lavoro, possiamo farcela”.
FONTE: America Oggi
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