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Efficace cura medica laser CO2 per smettere di russare

12 Gennaio 2013 da mdnw

La roncopatia disturba il riposo notturno, ma fa male anche alla salute. Ecco le informazioni necessarie per liberarsi dai disturbi respiratori notturni e migliorare la qualità della propria vita 24 ore su 24 .

Passare la notte a fianco di un marito con il vizio di russare è una tortura subita da moltissime mogli . Anche se non si pensa anche queste ultime sono spesso soggette al medesimo disturbo . Recenti studi hanno evidenziato come 4 donne su dieci delle ultra-quarantenni si soggetta a russamento . A questa percentuale deve essere aggiunto anche l’elevato numero di russatrici croniche più giovani , un dato che meglio descrive la portata di tale patologia. Un miglioramento è stato però notato che da quando si è diffusa la giusta convinzione che il russare notturno costituisce una vera e propria patologia , con dei sintomi caratteristici che portano a mancanze anche gravi a carico dell’equilibrio psico-fisico della persona . Il russare notturno è presente nel lungo elenco delle cosiddette “malattie sociali”, ovvero tutte quelle malattie che colpiscono una larga fetta della popolazione. Ne è colpito , infatti, circa una persona su due over 40 : un valore che cresce percentualmente quando si prendono in considerazione anche le statistiche delle fasce di età più giovani, bambini e adolescenti compresi.

Come riconoscere il problema

Frequentemente tale disturbo passa inosservato, se chi ne soffre non viene avvisato da qualcuno (chi dorme, infatti, difficilmente si rende conto di russare). In secondo luogo, difficilmente la patologia viene considerata un problema meritevole di un attento e tempestivo consulto da parte di uno specialista . La patologia non è solo fastidio , ma un disturbo vero e proprio, che deve essere riconosciuto e curato, senza imbarazzi e senza anteporre lunghe attese al consulto medico.

Quali sono i rischi del russamento

Le conseguenze di questa patologia sono parecchi, molti dei quali anche pericolose . Nella maggior parte dei casi è più facile che una persona arrivi allo studio dello specialista spinta da quelli che sono i sintomi del disturbo: sonnolenza diurna, persistenti cefalee , scarsa concentrazione, deambulazione difficoltosa, enuresi, aritmie e alta ed alta pressione . Una volta consultato , il medico per arrivare ad una diagnosi corretta e approfondita deve ovviamente chiedere l’aiuto del partner e della famiglia per allestire un monitoraggio del malato in modo da ricavare informazioni utili su tipologia, rumorosità e intermittenza del russamento.

Il russamento a cosa è dovuto?

Non va ignorata la natura del russamento. Il fenomeno nasce da una vibrazione dei tessuti molli del palato, dei pilastri posteriori delle tonsille e della mucosa faringea posteriore. Il disturbo è sempre legato alla difficoltà di passaggio dell’aria attraverso le prime vie aeree (naso e bocca) e può verificarsi in modo occasionale, quando si è raffreddati o in periodi ad alto rischio allergico, , oppure ripetitiva, nel qual caso si può parlare di roncopatia. Ci sono quattro stadi che caratterizzano il russamento: il primo stadio , quello semplice, non è dannoso per la salute psico-fisica, si nota dunque in un’inspirazione-espirazione profonda. Il secondo e terzo stadio, sono caratterizzati da una difficile respirazione durante il sonno notturno, con risvegli frequenti, provoca emicranie mattutine, sonnolenza diurna e cali di concentrazione. Quando invece durante il sonno si sono frequenti apnee ostruttive notturne (brevi periodi in cui la respirazione viene interrotta, a danno di una normale ossigenazione del cervello) si va incontro a pressione sanguigna alta (ipertensione), cardiopatie e disturbi cerebrovascolari. Nel quarto stadio, cioè con russamento cronico, i rischi per la salute sono accentuati e l’intervento chirurgico è consigliato per evitare danni maggiori.

La terapia chirurgica laser

Nel caso in cui le difficoltà nella respirazione siano provocate da ostacolo nello spazio orofaringeo, la chirurgia classica può essere sostituita da quella al laser, meno dolorosa e invasiva e di sicuro più adeguata. La tecnica utilizzata è l’uvulofaringopalatoplastica per mezzo laser CO2 pulsato, un operazione che si compie in anestesia locale senza bisogno di ricovero. L’operazione dura in media una trentina di minuti, si agisce direttamente sulla mucosa, con il laser ad anidride carbonica pulsato, strumento preciso ed efficace, in grado di eliminare definitivamente (74% dei casi) o comunque di ridurre notevolmente il disturbo del russare (22% dei casi). “La tecnica – spiegano gli specialisti del Medical Laser , centro specializzato in chirurgia laser d’avanguardia – prevede l’ampliamento dello spazio orofaringeo in modo da eliminare o moderare l’ostruzione del palato molle verso la mucosa posteriore ed i pilastri tonsillari. Il laser CO2 pulsato consente di intervenire con maggiore precisione rispetto al bisturi tradizionale, senza perdita di sangue, grazie alla sua azione fotocoagulante. Eliminando per vaporizzazione alcune bande del palato molle, si incrementa così grazie alla cicatrizzazione la tonicità dei tessuti vibranti, facendoli ritirare. Ripristinato il flusso aereo, scompariranno di conseguenza quelle vibrazioni sonore e fastidiose caratteristiche del russare.

E dopo?

Usando la tecnica a mezzo laser, la roncopatia può essere soppressa con un’unica seduta. Nei casi più gravi di ostruzione dello spazio orofaringeo si preferisce tuttavia suddividere la terapia in due o anche tre sedute, al termine delle quali il paziente potrà fare ritorno immediato a casa, senza doversi sottoporre a particolari o fastidiose medicazioni. La fase successiva all’intervento, infatti, è priva particolari problemi. Si avvertirà solamente una lieve e naturale faringite (abbassamento della voce), che sparirà dopo di qualche giorno.

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