Sulle tracce dei rifiuti per scoprire dove va a finire la raccolta differenziata
1 Novembre 2012 da Eikon
E’ uscita l’edizione aggiornata dell’opuscolo di Hera sul percorso della raccolta differenziata, il 93% di quanto differenziato viene recuperato.
Differenziare per recuperare e limitare il consumo di materie prime. Dal report di Hera “Sulle tracce dei rifiuti”, emerge che oltre il 93% di quanto i cittadini conferiscono nei contenitori dei diversi materiali viene avviato ad effettivo recupero. L’analisi è unica nel suo genere in Italia e giunge quest’anno alla sua terza edizione, andando nella direzione indicata dalla Unione Europea che punta l’attenzione sulla quantità di materiale effettivamente recuperato e non più sulla percentuale di raccolta differenziata. Si tratta di un report, certificato da un ente esterno, che è ormai diventato a tutti gli effetti uno strumento di rendicontazione e trasparenza che Hera ha scelto di realizzare verso i propri clienti e, in generale, verso tutti gli interlocutori dell’azienda, su un tema oggetto di grande attenzione.
Sul territorio servito da Hera, nel 2011, in media, la raccolta differenziata ha superato il 50%. Per rendere trasparente il processo che segue l’impegno quotidiano di ciascuno nel fare la raccolta differenziata, dimostrandone così l’utilità, questo dato non è ormai più sufficiente. E’ necessario riportare anche informazioni chiare e puntuali sull’effettivo riciclo e recupero dei materiali raccolti. Per questo Hera ha ideato e realizzato “Sulle tracce dei rifiuti”, il cui obiettivo principale è fornire garanzie sull’avvenuto recupero dei materiali separati, rispondendo così anche a dubbi e osservazioni dei cittadini. Hera ha quindi seguito le diverse tipologie di rifiuto differenziato raccolte nel 2011 sul territorio servito, lungo tutto il tragitto che separa il cassonetto dall’effettiva re-immissione nel ciclo produttivo della materia recuperata. Dallo studio è emerso che, mediamente, lungo il processo, la quantità di rifiuti scartata, perché, ad esempio, non idonea al recupero o inquinata da corpi estranei, è di appena il 6,6%. Tutto il resto, il 93,4% appunto, torna invece a nuova vita. Il dato è migliorativo rispetto all’anno precedente che comunque aveva registrato un recupero effettivo del 92%.
Per realizzare il monitoraggio Hera ha raccolto e incrociato i dati delle imprese che nel 2011 sono state la prima destinazione della raccolta differenziata, gestendo impianti di stoccaggio, selezione o prima lavorazione dei materiali che si trovano quasi totalmente sul territorio servito, di cui 10 sono situati nel bolognese. Queste imprese hanno inviato i materiali a 125 aziende che si sono occupate dell’effettivo recupero dei materiali.
I dati sono certificati, disponibili online e presso gli sportelli clienti Hera del territorio. Tutti i dati inseriti nell’opuscolo sono disponibili anche su www.gruppohera.it/sulletraccedeirifiuti, con grafiche interattive e video che illustrano il percorso delle singole tipologie di rifiuti e il processo di gestione dei rifiuti.
Per approfondimenti http://www.gruppohera.it/gruppo/attivita_servizi/business_ambiente/raccolta_differenziata/
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