I costi spaventosi del cancro in Europa: 124 miliardi di euro all’anno
1 Novembre 2012 da dagata
Occorre investire in ricerca ma viene lanciato l’allarme per i rischi connessi ai tagli alla spesa pubblica nei Paesi in maggiore difficoltà tra cui l’Italia.
Una vera e propria piaga sociale ed anche economica stando alle cifre che sono state diffuse nel corso del congresso della Società Europea di Oncologia Medica, che si riunisce oggi davanti a più di 15.000 esperti a Vienna in Austria.
Il cancro costa agli europei 124 miliardi di euro ogni anno, ossia circa 240 euro per cittadino. Peraltro, i tumori maligni costituiscono oggi, dopo le malattie cardiovascolari, la seconda causa di morte, anche se guardando i dati in prospettiva e con il progressivo invecchiamento della popolazione, prenderanno gradualmente il primo posto. Il loro impatto sui sistemi sanitari dei paesi dell’Unione europea se è già devastante, lo sarà ancora di più se non si cerca di trovare soluzioni che per Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, che fa proprie le giuste considerazioni degli esperti, non potranno non arrivare dalla ricerca e dalla prevenzione.
I dati economici presentati al congresso dal dottor Ramon Luengo-Fernandez e da un’equipe dell’Università di Oxford in Inghilterra hanno tenuto conto dei costi diretti per cure e per farmaci non rimborsati per l’assistenza pazienti e dei costi complementari e indiretti connessi con la perdita di produttività a causa dei periodi di malattia richiesti dai lavoratori, mortalità prematura, e dalla necessità di assistenza dei pazienti per i quali spesso i parenti sono costretti a chiedere periodi di aspettativa o anche a lasciare il lavoro.
Lo studio è stato realizzato in 27 paesi dell’Unione Europea nel 2009. I dati derivano da varie fonti, tra cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’OCSE e i ministeri della salute.
Gli studiosi hanno riportato cifre dettagliate per quattro principali tipi di tumore (delle neoplasie del polmone, della mammella, della prostata e del colon-retto). Sulla base dei dati analizzati è risultato che gli stati con i più alti costi pro capite sono quelli del Nord Europa e l’Europa centrale, mentre quelli più bassi nei paesi che hanno aderito più di recente nell’Unione europea e hanno mantenuto più bassi livello di reddito. Il costo per le cure più basso è stato osservato in Lituania, con 32 euro pro capite, mentre i più elevati in Germania con 165 euro pro capite a fronte di una media per tutta l’eurozona di 97 euro.
Tra le principali tipologie di cancro, quello al seno è il più costoso in termini di spesa sanitaria con 6 miliardi di euro all’anno, che rappresenta il 13% dei costi complessivi delle spese sostenute. Ma quello che pesa di più in termini economici generali è il cancro al polmone con 19 miliardi di euro, di cui 10 miliardi a causa della mortalità prematura.
Tra gli obiettivi dichiarati della ricerca vi è quello di agevolare il confronto dei pesi economici delle diverse malattie in modo che le istituzioni possano decidere sui vari livelli dei fondi destinati alla ricerca. A tal fine è necessaria in Europa una migliore informazione sui dati epidemiologici, sull’utilizzo delle risorse e l’analisi dei costi unitari.
In questo frangente di crisi globale gli specialisti hanno rivolto la loro attenzione per verificare ciò che accadrà nei paesi in maggiore difficoltà, tra cui Grecia, Spagna ma aggiungiamo anche l’Italia, dove si sono resi necessari pesanti tagli alla spesa pubblica.
I ricercatori temono, infatti, che tali politiche di riduzione della spesa sanitaria potranno avere effetti molto negativi se le restrizioni riguarderanno programmi di prevenzione e di screening.
L’appello, quindi, dello “Sportello dei Diritti” è rivolto al governo affinché alla luce delle conclusioni di quest’importante studio, eviti tagli in questi programmi e rivolga le attenzioni della spending – review su altri settori.
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