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Anziani in pensione cercano casa da custodire durante il periodo estivo. In Italia spopola l’home sitting

1 Novembre 2012 da dagata

Ferragosto è arrivato e milioni di vacanzieri, nonostante la crisi e con l’occhio attento al portafoglio, hanno lasciato le proprie abitazioni di residenza per godersi qualche giorno di meritato relax. E così per evitare di lasciare incustodita la propria dimora abituale iniziano ad essere tanti gli italiani che le affidano, spesso con i relativi animali domestici, ad anziani in pensione, che in cambio della propria presenza e di qualche lavoro di giardinaggio si fanno qualche euro in più rispetto alla insufficiente pensione o si godono una villa o una residenza di lusso, ma anche il comune appartamento di città.
Si tratta, infatti, di un fenomeno che sta prendendo sempre più piede in Italia quello che già da tempo e conosciuto come “home-sitting” in virtù delle esperienze maturate da anni in paesi europei come la Francia e la Gran Bretagna ma già prima in Nord America negli USA ed in Messico.
L’home-sitter oltreché a fare da custode e garantire la presenza h 24 nella casa può svolgere lavori di ordinaria manutenzione e giardinaggio e la sua permanenza in assenza dei proprietari è un ottimo dissuasore contro il fenomeno dei furti d’appartamento che in questi periodi conosce i picchi più alti rispetto al resto dell’anno.
Secondo quanto è dato sapere, tale opportunità offerta a chi si vuole spostare per qualche giorno ha procurato un vero e proprio boom in questo periodo anche in Italia, della domanda di pensionati che si prestano a tali fini per il vantaggio di un compenso minimo o per la sola possibilità di una vacanza in un altro posto rispetto a quello abituale, magari in una residenza di lusso con piscina, sauna e idromassaggio.
In altri Paesi, come nella vicina Francia in particolare tra la ricca Costa Azzurra e la Provenza la richiesta di home-sitter è così alta che sono nate delle vere e proprie agenzie specializzate nell’incontro tra domanda e offerta selezionando le persone giuste a seconda dei casi.
Tali società sono collegate alle associazioni che si occupano della terza età e richiedono alcuni requisiti specifici e referenze per poter diventare home sitter: tra questi il certificato di domicilio, l’assicurazione di responsabilità civile e addirittura il certificato penale. Mentre i proprietari che vogliono affidare la casa per tempi medio-brevi spendono in media fra 90 e 160 euro a periodo: un costo relativamente basso tenendo conto dei semplici ed ordinari servizi che ricevono in cambio.
Per Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, l’assenza di agenzie analoghe in Italia e di una normativa ad hoc oltreché ad essere una lacuna è un vulnus per i diritti degli anziani che rischiano di non avere alcuna tutela nonostante l’importante servizio reso. La crescita del fenomeno e la necessità di offrire garanzie di protezione a tali categorie di lavoratori, perché comunque di impiego si parla, c’impongono come associazione a difesa dei diritti di tutti, specie delle fasce più deboli della popolazione, di chiedere una speciale attenzione anche a questi lavori occasionali che coinvolgono lavoratori già oltre la soglia della pensione.

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