Allerta dell’OMS per un virus della famiglia della SARS
1 Novembre 2012 da dagata
La globalizzazione e gli spostamenti quotidiani di milioni di persone e tonnellate di merci hanno aumentato il rischio di diffusione di malattie che in determinati contesti rimangono isolate anche per migliaia di anni ma che possono essere fonte di vere e proprie pandemie se solo non vengono isolate per tempo.
A monitorare i rischi per la popolazione mondiale ci pensa l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che è sempre vigile su ogni possibile nuovo focolaio di patologie vecchie e nuove.
Proprio in questi giorni Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti” segnala in Italia l’ultima allerta partita dall’Arabia Saudita, dovuta ad un virus della stessa famiglia di quello che ha causato la grave sindrome respiratoria acuta grave meglio nota come SARS.
Secondo quanto riportato da alcuni media in Medio Oriente, due persone sono state ufficialmente infettate con il nuovo coronavirus e le autorità mediche sono in attesa dei risultati dei test su una terza vittima potenziale. Due di queste tre persone sono decedute.
Anche se i sintomi richiamano alla mente la SARS coronavirus, è ancora troppo presto per confermare la vera dimensione del problema. Tuttavia, proprio perché i pellegrini cominciano a partire verso l’Arabia Saudita in occasione dell’Hajj, una festa islamica che si terrà il mese prossimo, la sanità pubblica internazionale è già in allerta.
Gregory Hartl, portavoce per l’OMS, ha specificato che ogni nuovo virus genera preoccupazione e ha assicurato che l’organizzazione mondiale segue con estrema attenzione i suoi progressi.
Esistono, infatti, una gran varietà di coronavirus. Alcuni infettano solo gli animali, in particolare gli uccelli e altri contaminanti e solo alcune varianti possono interessare l’uomo.
In generale, i coronavirus causano i sintomi del raffreddore negli esseri umani.
Ma un particolare tipo di coronavirus è stata la fonte di un focolaio di SARS nel 2003, che ha ucciso 44 persone solo a Toronto e circa 775 altre persone in tutto il mondo.
Il nuovo tipo di coronavirus causerebbe, al contrario, polmonite grave e insufficienza renale.
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