Presentazione piano industriale Sogin 2011-2015, la bonifica ambientale dei siti nucleari laziali e campani si concluderà nel 2025
23 Novembre 2011 da Phinet
L’Amministratore Delegato di Sogin, Giuseppe Nucci, ha presentato oggi ai rappresentanti istituzionali, alle associazioni imprenditoriali e alle organizzazioni sindacali del territorio il Piano industriale 2011-2015, illustrando inoltre l’andamento positivo del primo semestre 2011. Nel corso della conferenza Giuseppe Nucci ha firmato con il Vice Presidente di Confindustria Basilicata, Michele Somma e il Presidente di Confapi Matera, Vito Domenico Gravela, un protocollo d’intesa per rafforzare la sinergia fra Sogin e il tessuto imprenditoriale locale per le attività di decommissioning e di gestione in sicurezza dei rifiuti radioattivi. La bonifica ambientale dell’impianto Itrec di Rotondella si concluderà nel 2026.
“Il nuovo piano industriale – ha dichiarato l’Amministratore Delegato di Sogin, Giuseppe Nucci – intende migliorare l’efficienza e l’efficacia delle nostre attività con l’obiettivo di ottimizzare tempi e costi, per concludere la bonifica degli impianti nucleari, portarli a prato verde e restituirli ai cittadini e al territorio, consapevoli che Sogin è allineata alle migliori esperienze internazionali”.
“La firma del protocollo di oggi – ha continuato Giuseppe Nucci – attiva nuovi strumenti di partnership. É una ulteriore conferma della nostra volontà di condividere l’obiettivo della più importante bonifica ambientale nella storia del nostro Paese con le istituzioni e le imprese locali direttamente coinvolte nelle nostre attività assicurando che tutti i giorni nostri dipendenti operano con il massimo impegno per garantire la sicurezza dei cittadini italiani”.
“Questa intesa – ha sottolineato il Vice Presidente di Confindustria Basilicata, Michele Somma – rappresenta un passo importante nel processo di crescita delle imprese lucane. Grazie alle attività formative che saranno organizzate a breve in collaborazione con Sogin vogliamo fornire agli imprenditori tutto quel bagaglio di conoscenze tecniche, organizzative e manageriali che permetteranno loro di essere competitivi in un settore che richiede standard professionali altissimi e poter così entrare più facilmente in un mercato che non è solo quello lucano ma ha prospettive di respiro mondiale”.
“La giornata odierna – ha rilevato il Presidente di Confapi Matera, Vito Domenico Gravela – sancisce l’avvio di un sistema di relazioni con le associazioni imprenditoriali e i soggetti rilevanti del territorio. La presentazione del Piano Industriale di Sogin ci permette di conoscere i programmi e di avanzare proposte e suggerimenti al fine di ottenere il massimo coinvolgimento delle imprese locali e, quindi, una concreta ricaduta del Piano sul territorio”
“Per quanto riguarda il protocollo d’intesa – ha concluso Gravela – utilizzeremo la disponibilità di Sogin al dialogo per conseguire una maggiore semplificazione delle procedure di qualificazione delle imprese, attualmente troppo complesse e costose ”.
Gli obiettivi Sogin:
- Mettere in sicurezza i rifiuti radioattivi prodotti dallo smantellamento degli impianti nucleari e dalle attività di medicina nucleare, industriali e di ricerca, per garantire i cittadini, tutelare l’ambiente e le generazioni future.
- Smantellare gli edifici convenzionali e finalizzare le scelte tecnologiche di progetto per il decommissioning dei siti nucleari.
- Localizzare e realizzare il Parco Tecnologico e il Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi, appena definiti dall’Agenzia di Sicurezza Nucleare i criteri per realizzare la carta nazionale delle aree potenzialmente idonee.
- Valorizzare in Italia e all’estero le competenze delle imprese italiane qualificate da Sogin.
Per terminare le attività di decommissioning e arrivare al prato verde dei siti occorrono 4,8 miliardi di euro, comprensivi dei costi di trasferimento dei rifiuti al futuro Deposito Nazionale.
Nei cinque anni del piano, Sogin realizzerà attività di decommissioning, mantenimento in sicurezza e servizi per 542 milioni di euro, dei quali 43 milioni per le attività nell’impianto Itrec di Rotondella. Nel primo semestre 2011, Sogin ha incrementato del 50% le attività di smantellamento degli impianti nucleari rispetto alla media del periodo 2007-2010.
Nell’impianto Itrec di Rotondella, le principali attività previste nell’arco di piano riguarderanno la bonifica del deposito interrato (fossa irreversibile), la realizzazione dell’impianto di cementazione dei rifiuti liquidi radioattivi e delle strutture logistiche di cantiere funzionali alle operazioni di smantellamento.
Nel 2011, è stato ampliato l’albo fornitori e sono stati ridefiniti i piani di committenza delle attività per privilegiare la concorrenza. E’ stata coinvolta l’imprenditoria locale con appositi protocolli d’intesa per favorire così lo sviluppo del tessuto economico dei territori nei quali Sogin è presente. Sono stati inoltre siglati protocolli di legalità per appalti e subappalti con le Prefetture delle province nelle quali Sogin opera, tra le quali quelle di Alessandria e Vercelli. Queste scelte garantiscono maggiore trasparenza, certezza dei tempi e contenimento dei costi generali rispetto alla spesa attuale.
Nel primo semestre 2011 sono state contrattualizzate attività per 82,8 milioni di euro, rispetto ai 25,9 milioni dello stesso periodo del 2010 con un incremento di oltre tre volte. Questi importi sono stati assegnati per il 76% (63 milioni) attraverso procedure di gara, rispetto al 42% (10,8 milioni) assegnati nel primo semestre 2010. Il ribasso delle gare ha prodotto risparmi per 12 milioni di euro.
Il nuovo contesto normativo, nel 2010, ha affidato a Sogin la localizzazione, realizzazione e gestione del Parco Tecnologico e Deposito Nazionale per i rifiuti radioattivi, che amplia il perimetro aziendale. Il Deposito permetterà di mettere in sicurezza i rifiuti radioattivi prodotti dal decommissioning e dalle quotidiane attività di medicina nucleare, industriali e di ricerca, che ogni anno producono circa 500 metri cubi di rifiuti, oggi custoditi in diversi depositi temporanei sparsi nel territorio italiano. La sua realizzazione rappresenta dunque una priorità per l’Italia, garantendo la massima sicurezza per i cittadini e l’ambiente ed eliminando la necessità di immagazzinamento temporaneo sui siti.
Il Deposito sarà una struttura di superficie, progettata sulla base delle migliori esperienze internazionali, che consentirà la sistemazione definitiva di circa 80 mila metri cubi di rifiuti di bassa e media attività e la custodia temporanea per circa 12.500 metri cubi di rifiuti di alta attività. Degli oltre 90 mila metri cubi di rifiuti il 70% proverrà dagli impianti nucleari in dismissione mentre il restante 30% dalle attività di medicina nucleare, industriali e della ricerca. Tra questi rientrano, ad esempio, i rifiuti derivanti da radioterapie e diagnostica.
Il protocollo d’intesa tra Sogin, Confindustria Basilicata e Confapi Matera, di durata triennale, prevede cinque linee d’azione: informazione, formazione, assistenza, comunicazione e coinvolgimento su tematiche di comune interesse.
La collaborazione riguarderà l’organizzazione di una conferenza annuale sullo stato di avanzamento delle attività di decommissioning e sulle policy di acquisti e appalti e la pubblicazione di una newsletter Sogin rivolta alle associazioni. Nel campo della formazione saranno promossi seminari rivolti alle imprese per la qualificazione in Sogin e iniziative sul tema della sicurezza da sviluppare con la Scuola di Radioprotezione e Sicurezza Sogin di Caorso. Sono inoltre previste visite agli impianti nucleari e specifici master universitari patrocinati dalle associazioni.
FONTE: Sala stampa Sogin
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