Energia sostenibile: Fabrizio Palenzona centrale cogenerazione del Leonardo da Vinci
20 Settembre 2011 da Phinet
Fabrizio Palenzona, Aeroporti di Roma: 26 Megawatt di energia prodotta; 4.500 metri di gallerie sotterranee per le connessioni elettriche, informatiche e le tubazioni per l’acqua surriscaldata; recupero dei gas di scarico. Ecco la centrale di cogenerazione del Leonardo da Vinci che riduce le emissioni.
La centrale di cogenerazione è un impianto di produzione di energia elettrica e termica, che soddisfa il 90% del fabbisogno di energia della "città" aeroportuale. Il Leonardo da Vinci di Fiumicino è una città dalle dimensioni paragonabili a quelle di Cagliari: con una superficie complessiva pari a 1.600 ettari e 250.000 metri quadrati di aerostazioni i consumi giornalieri dello scalo – tra passeggeri, operatori aeroportuali e indotto – generano un fabbisogno di energia che va da 21 a 26 megawatt.
La nuova centrale di cogenerazione serve a produrre energia meno cara, meno inquinante, più sostenibile, ma soprattutto è in grado di ridurre la dipendenza dalla rete elettrica. L’impianto per la produzione autonoma e combinata di energia elettrica e termica funziona a gas naturale. E’ un sistema integrato ad alta tecnologia, che in due fasi distinte produce elettricità e contemporaneamente genera calore, riducendo di gran lunga, a parità di energia prodotta, le emissioni in atmosfera. La nuova centrale apre le porte ai ‘certificati verdi’, i titoli energetici rilasciati dal GSE (Gestore Servizi Energetici) a impianti virtuosi nella produzione abbinata di energia. Si tratta del teleriscaldamento, ovvero la redistribuzione di energia termica per usi civili.
La scheda
- Il nuovo impianto di cogenerazione è ubicato in un’area di oltre 2.000 metri quadrati, all’interno dell’aeroporto, in prossimità della centrale termica esistente, a sud-ovest verso la città di Fiumicino.
- Nel sottosuolo si diramano le gallerie servizi aeroportuali, dedicate alle connessioni elettriche, informatiche e alle tubazioni per l’acqua surriscaldata. Le gallerie si estendono per una lunghezza di 4.500 metri.
- Al piano terra, all’interno della struttura coperta, si trovano gli spazi destinati a zone uffici, aree di controllo, magazzini e servizi. In quest’area sono ubicati i tre gruppi di cogenerazione a elementi modulari, alloggiati in altrettante sale.
- Ogni gruppo è composto da un motore Rolls-Royce con 20 cilindri a V di 770 dm cubici, alimentato a gas naturale (metano), del peso di 133 tonn., in grado di sviluppare una potenza all’asse di 8.526 Kw.
- Il recupero di energia avviene attraverso tre caldaie ausiliarie (una per ogni motore, da 5 Mwatt termici), in grado di sfruttare il calore dei gas di scarico che altrimenti andrebbe disperso. L’acqua entra a 92° ed esce a 130°, lo scarico dei vapori è effettuato tramite tre comignoli. I gas residui, prima di essere immessi nell’aria, sono sottoposti a trattamento chimico e attentamente monitorati a norma di legge.
- La centrale è predisposta per l’aggiunta di un altro gruppo di cogenerazione in previsione della crescita del fabbisogno energetico dell’aeroporto.
I numeri
- 2.000 – Metri quadrati di superficie totale
- 25,56 – Mw di produzione energetica
- 3 – Gruppi motore
- 9,3 – Kwh di potenza di ogni motore Rolls Royce
- 770 – Decimetri cubi di cilindrata per ciascun motore
- 4 – Serbatoi d’acqua da 26 metri di altezza e 250 metri cubi ciascuno
- 1.000 – Tonnellate di acqua surriscaldata, la capacità dell’impianto in generale
- 22 milioni– Investimento totale in Euro
FONTE: Aeroporti di Roma
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