Flavio Cattaneo (Terna): tralicci elettrici passeranno a 70 metri di quota
19 Luglio 2011 da Phinet
La società Terna, AD Flavio Cattaneo, ha iniziato in questi giorni le misurazioni per innalzarli nella zona industriale: l’intervento costerà 800mila euro. Indubbi i benefici pubblici: l’opera farà diminuire il campo elettromagnetico che vincola le aziende a non impiegare i dipendenti più di 4 ore di seguito
La società Terna ha iniziato in questi giorni i rilievi e le misurazioni per innalzare i tralicci dell’alta tensione che «tagliano» la zona industriale del capoluogo. Dagli attuali 30 metri, i cavi che portano la corrente elettrica con alto voltaggio passeranno ad un’altezza di 70 metri.
Un intervento da 800 mila euro, che porterà a togliere il vincolo dell’elettrodotto su una quindicina di aziende insediate nella fascia che corre lungo la linea dell’alta tensione, a cavallo della provinciale 7 «Padovana».
«L’intervento inizierà entro sei mesi e andrà a risolvere un problema annoso per la nostra zona produttiva», annuncia il sindaco e parlamentare Giovanna Negro. Si tratta di alcune aziende commerciali e di altre industriali insediate lungo viale del Lavoro, via Padovana, via Macia e via Belvedere.
«Gli 800 mila euro che abbiamo previsto nell’accordo di programma tra Comune e Terna, saranno impiegati appunto per quest’opera di sopraelevazione che avrà un beneficio pubblico», prosegue Negro. «I tralicci dell’alta tensione che passano sopra la zona industriale del capoluogo, saranno innalzati a 70 metri. Questo porterà a diminuire il campo elettromagnetico che si forma attorno e che vincola le aziende attualmente a non poter impiegare i propri dipendenti più di quattro ore di seguito».
Attualmente infatti, negozi, ristoranti, bar, fabbriche e aziende che nella loro concessione edilizia hanno prescritto questo vincolo, sono costrette a far fare una pausa obbligatoria di almeno un’ora ai propri operai, addetti e impiegati, dopo che questi hanno svolto quattro ore continuative di lavoro, prima che possano riprendere a lavorare altre quattro ore. «Grazie all’elevazione degli elettrodotti invece, questo vincolo sparirà e le aziende potranno impiegare i propri addetti senza dover fare loro la sosta obbligatoria», conclude Negro. In pratica le aziende non saranno più costrette a fare l’orario spezzato, ma potranno scegliere di organizzarsi come meglio credono, anche facendo un orario di lavoro continuato, o comunque impiegando i propri dipendenti in maniera diversa rispetto adesso, per più di quattro ore di seguito.
«Si tratta di un grande beneficio, al quale vanno aggiunti i 700 mila euro che Terna verserà in due tranche per la riqualificazione della scuola elementare del capoluogo», puntualizza il sindaco e deputato. «Sono i primi vantaggi per la comunità arcolese, dopo decenni che ospita sul suo territorio Terna, la quale si trova su un’area di 260 mila metri quadrati a Gazzolo".
La società incaricata di gestire la rete di distribuzione dell’energia elettrica sull’intero territorio nazionale, monterà dei tralicci più alti di oltre il doppio degli attuali, paralleli a questi e poi sposterà i cavi dell’alta tensione sul nuovo elettrodotto, smantellando gli attuali tralicci verniciati di bianco e rosso.
"Avevamo preso in considerazione anche la possibilità di interrare i cavi elettrici", conclude l’onorevole Negro, "ma dagli studi che ho fatto fare e dalle informazioni che ho potuto raccogliere, il campo elettromagnetico che si forma a terra sarebbe stato superiore a quello sopraelevato. Pertanto la soluzione che abbiamo adottato è la migliore che potevamo prendere per la salute dei lavoratori che operano lungo questa fascia".
Un problema dunque che si risolverà in pochi mesi, migliorando la qualità della vita dei dipendenti di ben 15 aziende. In cambio Terna potrà ampliare le proprie strutture di servizio a Gazzolo, ma con un ulteriore benefit per le famiglie del territorio.
La società elettrica ha prospettato all’amministrazione comunale la possibilità di assumere personale. Uno spiraglio di luce nell’oscurità della crisi economica in atto.
Fonte: L’Arena (Zeno Martini)
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