Cavalcare la propria Tigre: come vincere un attacco di panico!
6 Febbraio 2009 da ermanno gioacchini
A Roma, il 6 marzo, una conferenza educativa per il pubblico promossa dall’Atelier di Drammaterapia Liberamente e tenuta da psicologi e psichiatri. L’evento, a carattere divulgativo e teorico-esperenziale, è indirizzato a tutti coloro che desiderano approfondire la conoscenza dell’ansia e del Disturbo d’Attacchi di Panico e le nuove strategie risolutive per questi disturbi.
Ansia, panico, fobie, un mare allargato di disturbi che spesso inizia con un disagio più limitato , sino poi ad arrivare al panico, con la conseguenza di gravi condizionamenti per la vita della persona. Un precoce ricorso a trattamenti integrati farmacologici e/o psicoterapici puo’ risolvere questa patologia.
Alla base di tutti queste patologie vi è l’alterata risposta del nostro organismo psico-fisico agli stimoli che ci circondano e certamente -quello che più conta- la mancanza di un tempo per riflettere e per rilassare la nostra mente, ri-meditare i nostri progetti, cambiare un poco il nostro stile di vita. Guardando ad un paese come l’America, dove le cifre divengono chiaramente molto rappresentative di ogni fenomeno, ci sono oltre 20 milioni di americani che soffrono di disturbi d’ansia, che includono gli attacchi di panico i disturbi ossessivo-compulsivi, quelli post-traumatici da stress, le fobie e il disturbo da Ansia Generalizzato. Nel nostro paese le cose non vanno diversamente… Spesso i sintomi divengono cronici, non hanno una remissione e tendono generalmente ad aumentare di intensità se lasciati senza un trattamento specifico. Tormentati da attacchi di panico, da irrazionali pensieri di paura, da comportamenti compulsivi e rituali, da incubi, con tutta una serie di sintomi fisici che si aggravano, le persone con disturbi d’ansia costituiscono una fetta di popolazione purtroppo "affezionata" alle sale dei pronto soccorso degli ospedali ed alle accettazioni ambulatoriali.
Un attacco di panico viene improvvisamente, con o senza preavviso e dura solitamente dai due ai dieci minuti, ma in qualche caso può estendersi anche oltre l’ora. Entro pochi istanti il respiro diviene corto, il battito cardiaco si intensifica, appare tremore, sudorazione intensa, un senso di costrizione al petto, vertigini e spesso un sensazione di irrealtà pervade l’esperienza soggettiva dell’individuo che ne è colpito. Non c’e dunque nulla di che meravigliarsi se la maggior parte delle persone che vanno incontro a questa dolorosa esperienza creda di essere sull’orlo della follia od in procinto di morire. E’ la forma più acuta dell’ansia senza oggetto, dove non ci sono pericoli da evitare o minacce esterne da cui mettersi al riparo, una condizione che deve essere riconosciuta e trattata, perché al senso di impotenza che si produce in quei interminabili momenti, non si aggiunga con il tempo l’isolamento dovuto all‘esitamento delle situazioni che il soggetto reputa a rischio. Il lavoro di queste persone, la loro famiglia, la vita sociale risultano a volte estremamente disturbati e qualcuno può diventare un vero "recluso" tra le mura di casa. Per alcuni si aggiungono patologie come la depressione, l’abuso di alcool o sostanze. stupefacenti, la triste dipendenza da terapie farmacologiche sempre più importanti e non sempre risolutive. A causa dello stigma sociale che questa patologia comporta, le persone tendono inoltre a rifuggire da un trattamento o vi si ricorrono soltanto quando il disturbo si è aggravato, così limitando e, in ogni caso, rendendo più difficili gli interventi terapeutici.
INFO: info.atelier@dramatherapy.it -Tel. 340-3448785
Link di approfondimento: Atelier di Drammaterapia Liberamente
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